Dedicarsi alla cura della casa, della famiglia o dei figli, ovvero svolgere il ruolo della casalinga, è qualcosa che, in genere, molte donne fanno. Ma oggi questo tipo di attività viene svolto anche da numerosi uomini. Si tratta di una vera e propria attività lavorativa, che però è priva di tutele e di un giusto riconoscimento. Essendo un lavoro non subordinato, non retribuito e privo di regole prestabilite, risulta evidente l’assenza di una copertura previdenziale. In altre parole, manca la pensione per chi svolge la funzione di casalinga o casalingo. Anche se, in realtà, non è del tutto così.
Chi svolge questo ruolo può infatti decidere di costruirsi una propria posizione contributiva, grazie a uno strumento specifico: la pensione casalinghe, da attivare volontariamente.
Pensioni per uomini e donne che si dedicano a casa e famiglia: come funziona il fondo a 65 anni
Sia per gli uomini che per le donne che si dedicano alla casa e alla famiglia, esiste un fondo che, anche nel 2025, permette di accedere alla pensione al compimento dei 65 anni.
Si chiama Fondo Casalinghe, ed è stato istituito presso l’INPS. Anche se il nome può trarre in inganno, questo fondo non è riservato solo alle donne: è accessibile anche agli uomini.
Si tratta di un fondo pensione volontario, rivolto a chi svolge attività di cura familiare, come quelle citate in premessa, senza ricevere compenso. Poiché non si tratta di lavoro retribuito, non vi è obbligo di versamento contributivo. Nel Fondo Casalinghe, infatti, tutto è su base volontaria, compresi i versamenti.
La misura consente di andare in pensione a 65 anni, ma, in presenza di specifiche condizioni, è possibile anticipare l’uscita a 57 anni.
Vediamo ora in dettaglio come funziona.
Ecco cosa serve per l’iscrizione al fondo
La pensione per casalinghe e casalinghi proviene da questo fondo, al quale gli interessati devono richiedere l’iscrizione e l’autorizzazione ai versamenti. Solo così si può ottenere, eventualmente, una pensione già a 57 anni.
Ma attenzione: per accedere al trattamento a 57 anni è necessario aver versato almeno 5 anni di contributi al fondo e aver maturato un importo di pensione pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale. Se, con gli stessi 5 anni di contributi, non si raggiunge questo importo soglia, allora la pensione viene riconosciuta solo al compimento dei 65 anni.
Come già accennato, il Fondo Casalinghe è destinato a chi svolge lavori di cura non retribuiti, senza obbligo di subordinazione. Per iscriversi, è necessario:
- aver compiuto almeno 16 anni di età;
- non aver superato i 65 anni;
- non svolgere attività lavorativa retribuita, né come dipendente né come autonomo, se ciò comporta obbligo di versamento contributivo.
Pensioni casalinghe per uomini e donne che si dedicano a casa e famiglia: ecco le regole
I requisiti anagrafici sono chiari e non presentano particolari difficoltà. Più complesso, invece, è il terzo requisito: l’assenza di un’attività lavorativa con obbligo contributivo.
Infatti, l’iscrizione al fondo è ammessa anche per chi ha un contratto part-time, a condizione che il reddito annuo lordo sia inferiore a 12.451 euro.
In questo caso, i contributi obbligatori sono inferiori al minimale, e si hanno coperture inferiori alle 52 settimane all’anno.
Attenzione però: non possono iscriversi al fondo coloro che percepiscono una pensione diretta INPS, come quella di vecchiaia, anzianità, anticipata, di inabilità o invalidità. Invece, possono iscriversi i titolari di pensioni indirette, come quelle di reversibilità.
La domanda e i versamenti: ecco le soglie minime
Una volta presentata la domanda di iscrizione al Fondo Casalinghe, e ottenuta l’accettazione, si possono iniziare i versamenti. Questi sono liberi, non soggetti ad obblighi fissi, ma devono rispettare alcuni vincoli per essere validi ai fini pensionistici.
Per esempio, è necessario versare almeno 25,82 euro al mese per ottenere il riconoscimento di un mese intero di contribuzione. In un anno, ciò equivale a 309,84 euro per 12 mesi di contributi.
Ma attenzione: se si versano 309,84 euro in un’unica soluzione (ad esempio in un solo mese), il sistema conteggia un solo mese di contributi. I versamenti, quindi, devono essere distribuiti mensilmente per risultare efficaci sul piano contributivo.
La cifra di 25,82 euro rappresenta la soglia minima mensile, ma è possibile versare di più. In tal caso, l’importo contribuisce a costruire un montante contributivo più elevato, secondo il sistema pienamente contributivo applicato al Fondo Casalinghe.
Alcuni esempi pratici per la pensione dal Fondo Casalinghe
Per chiarire meglio il meccanismo, ecco alcuni esempi:
- Chi versa 25,82 euro ogni mese da gennaio a dicembre accumula un anno completo di contribuzione (52 settimane) con un montante annuo di 309,84 euro.
- Chi versa 100 euro al mese per 10 mesi, saltando agosto e settembre, accumula 1.000 euro di montante, ma solo 10 mesi di contributi.
- Chi versa 1.000 euro in un’unica soluzione a febbraio, senza altri versamenti, accumula anch’egli 1.000 euro di montante, ma solo un mese di contributi.
Da questi esempi risulta chiaro che sono due le condizioni essenziali:
- Completare 12 mesi di versamenti ogni anno, per far valere un intero anno contributivo;
- Incrementare il montante contributivo, perché nel sistema contributivo l’importo della pensione dipende da quanto si è versato (il 98% del totale).
Per ottenere la pensione a 57 anni, servono almeno 5 anni di contributi (quindi 60 versamenti mensili), e un importo di pensione pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale.