Capita spesso che un contribuente riceva dall’INPS una lettera con cui l’Istituto, prima di tutto, comunica che lo stesso contribuente ha percepito somme indebite. E, in secondo luogo, che è tenuto a restituire l’indebito.
Infatti, quasi sempre un indebito è anche con addebito: chi ha ricevuto somme che non gli spettavano, dovrà restituirle nei tempi e nei modi indicati nella stessa comunicazione dell’INPS.
La lettera può riguardare una pensione, un ammortizzatore sociale come la Naspi, oppure un sussidio come l’Assegno di Inclusione.
Nove volte su dieci, chi riceve una lettera di questo tipo è ignaro di aver maturato nel tempo questi veri e propri debiti previdenziali.
Ma ora vedremo come controllare subito la propria posizione, anche nel caso in cui la lettera non sia ancora arrivata, in modo da prevenire il problema e mettersi eventualmente in regola.
INPS, ecco come controllare se hai indebiti da restituire di pensione, sussidi o ammortizzatori
Chi non presenta la dichiarazione reddituale all’INPS (attenzione: non parliamo del 730 o del modello Redditi PF, ma del modello RED), oppure non trasmette le comunicazioni periodiche richieste per l’Assegno Sociale o per le pensioni di invalidità, rischia seriamente:
- la riduzione;
- la sospensione;
- o perfino la revoca della prestazione.
E, oltre al danno, arriva la beffa: tutte le cifre percepite in assenza delle suddette comunicazioni obbligatorie possono essere richieste indietro dall’Istituto.
Succede anche che un pensionato con Ape Sociale o con Quota 100, 102 o 103 – formule che vietano il cumulo tra redditi da lavoro e pensione – torni a lavorare. In tal caso, l’INPS provvede:
- alla sospensione automatica della pensione;
- alla richiesta di restituzione delle somme per l’intero anno in cui è avvenuto il rientro al lavoro.
Indebiti anche su sussidi e ammortizzatori sociali INPS
Lo stesso rischio riguarda chi percepisce la Naspi, ma non dichiara di aver trovato un nuovo impiego che supera i limiti di cumulabilità previsti dalla legge.
Nessuna eccezione nemmeno per l’Assegno di Inclusione: se il beneficiario riceve il sussidio con un ISEE incompleto o omette di comunicare cambiamenti reddituali, patrimoniali o nella composizione del nucleo familiare, l’INPS può:
- revocare il sussidio;
- chiedere la restituzione delle somme percepite indebitamente.
Le lettere dell’INPS, ecco cosa contengono
Se arriva una lettera dell’INPS che comunica un indebito e impone la restituzione, c’è poco da fare: se l’indebito è reale, bisogna pagare.
Il pagamento può avvenire:
- in unica soluzione con il modello PagoPA, spesso allegato alla lettera;
- a rate, con trattenute sui trattamenti futuri (soprattutto sulle pensioni), come specificato nella comunicazione.
Ma prima ancora di ricevere la lettera, è possibile verificare in autonomia se esistono indebiti, accedendo al sito dell’INPS. Lo strumento utile si chiama “Visualizzazione indebiti”.
Cosa permette di fare lo strumento Visualizza indebiti dell’INPS
Con la funzione “Visualizzazione indebiti”, l’utente può:
- controllare l’elenco completo degli indebiti maturati;
- attivare un piano di rientro telematico;
- simulare diverse rateizzazioni, scegliendo l’importo mensile più adatto.
Un servizio davvero completo e utile, che consente di:
- monitorare la propria posizione debitoria;
- indagare l’origine dell’indebito;
- e verificare lo stato di avanzamento delle procedure di recupero.
È anche possibile sapere se sono già partite:
- comunicazioni di compensazione con eventuali crediti INPS (come arretrati pensionistici);
- trattenute mensili sulle prestazioni in corso;
- o se è in arrivo la lettera con il bollettino PagoPA.
Come accedere all’area indebiti del sito dell’INPS
Ricorda: un indebito può essere rateizzato entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione. Trascorso questo termine, non sarà più possibile ottenere la rateizzazione e si dovrà saldare l’importo in unica soluzione.
Ecco perché anticipare i controlli può fare davvero la differenza.
Lo strumento “Visualizzazione indebiti” permette di:
- conoscere la natura del debito;
- consultare i dettagli della notifica;
- monitorare l’iter di recupero.
Il tutto è accessibile nell’area riservata del sito INPS, utilizzando le credenziali:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
- CIE (Carta d’Identità Elettronica).