Andare in pensione subito versando i contributi volontari, quanto si paga nel 2025?

Andare in pensione subito si può fare chiedendo all'INPS di versare i contributi volontari, ma quanto costano nel 2025?
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2 mesi fa
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contributi volontari
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Una soluzione alternativa per raggiungere l’obiettivo della pensione anticipata, oppure semplicemente per completare la carriera contributiva minima necessaria alla pensione di vecchiaia. Ma chi non ha più un lavoro, come può versare i contributi necessari per raggiungere uno di questi obiettivi? La risposta è nella contribuzione volontaria.

Sì, perché anche chi non ha un impiego o chi non è attualmente iscritto a una cassa previdenziale, ad esempio perché ha chiuso un’attività in proprio, può comunque versare da solo i contributi.

Si tratta di una materia specifica, ma di grande interesse per chi si trova con lacune contributive da colmare.

Infatti, mentre per il requisito anagrafico delle pensioni non è possibile intervenire, per quello contributivo la contribuzione volontaria rappresenta una valida soluzione.

Andare in pensione subito versando i contributi volontari: quanto si paga nel 2025?

Per accedere alla pensione di vecchiaia servono almeno 67 anni di età. Per la pensione anticipata contributiva, invece, ne bastano 64.

Lo stesso principio vale per molte altre misure, dove – salvo rare eccezioni – è previsto il raggiungimento di una determinata età pensionabile.

Tuttavia, ogni misura prevede anche un requisito contributivo, che di norma si raggiunge continuando a lavorare.

Se però l’attività lavorativa è cessata e non si trovano nuove opportunità occupazionali, è possibile ricorrere alla prosecuzione volontaria dei versamenti contributivi.

Quanto costano i contributi volontari da versare all’INPS nel 2025?

Nel 2025, come ogni anno, pensioni, trattamenti INPS e tutti gli importi corrisposti dall’Istituto sono stati adeguati al tasso d’inflazione.

La cosiddetta perequazione riguarda non solo le pensioni e l’Assegno sociale, ma anche alcuni requisiti economici per determinate prestazioni.

Questo adeguamento al costo della vita ha coinvolto anche i versamenti volontari, come chiarito dalla circolare INPS n. 58 del 2025.

L’adeguamento dei contributi volontari ha seguito lo stesso criterio applicato all’aumento delle prestazioni: si è utilizzato il tasso provvisorio d’inflazione, registrato dall’ISTAT nei primi nove mesi dell’anno precedente.

Nel corso del 2025 sarà poi calcolato il tasso definitivo.

Fatto sta che, al pari delle pensioni, aumentate dello 0,8% a inizio anno, anche chi intende versare i contributi volontari nel 2025 dovrà fare i conti con questo incremento.

Ecco quanto costa adesso un anno di contribuzione volontaria

Nel 2025, servono esattamente 4.141 euro per coprire un anno intero di contributi volontari.

Si tratta di un aumento di poco più di 30 euro rispetto al 2024, quando l’importo era pari a 4.109 euro.

Per avviare i versamenti, è necessario presentare un’istanza all’INPS e attendere l’autorizzazione da parte dell’Istituto.

L’importo da versare può variare anche in base ad un altro elemento fondamentale: la data di autorizzazione.

Se l’autorizzazione è avvenuta prima del 31 dicembre 1995, si applica un criterio diverso rispetto a chi è stato autorizzato dopo tale data, ovvero dopo l’entrata in vigore della riforma Dini del sistema pensionistico.

Contributi volontari: la guida al calcolo

L’importo da versare si calcola partendo dalla retribuzione di riferimento dell’ultimo anno di lavoro e applicando la corretta aliquota contributiva.

Per esempio, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD):

  • per chi è stato autorizzato dopo il 1995, si applica un’aliquota del 33%;
  • per le autorizzazioni ante 1996, l’aliquota è pari al 27,87%.

In ogni caso, i già citati 4.141,74 euro rappresentano la soglia minima da versare per ottenere l’accredito di un anno intero di contributi volontari utili alla pensione.

In altre parole, se dal calcolo risultasse un importo inferiore a questa soglia, non si maturerebbe un anno pieno ma solo una frazione proporzionale.

Chi può chiedere l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari?

Non tutti possono accedere alla prosecuzione volontaria.

Come indicato sul sito dell’INPS, possono fare richiesta i lavoratori che hanno cessato o interrotto l’attività lavorativa.

La contribuzione volontaria serve infatti a coprire i periodi di inattività, durante i quali non si percepiscono redditi da lavoro (né come dipendenti, né come autonomi o parasubordinati).

Inoltre, possono accedere alla prosecuzione volontaria anche:

  • coloro che sono in aspettativa non retribuita;
  • chi ha un contratto part-time, sia orizzontale che verticale, che non consente di maturare contributi pieni rispetto a un lavoro full-time.

Cosa succede se non pago?

Una volta ottenuta l’autorizzazione dall’INPS, occorre iniziare i versamenti.

Chi è autorizzato non perde mai il diritto, anche in caso di interruzione dei pagamenti.

Infatti, è possibile riprendere a versare in qualsiasi momento, senza dover presentare una nuova domanda.

L’unica eccezione riguarda il lavoratore che:

  • cessa l’attività lavorativa,
  • è autorizzato ai versamenti volontari,
  • ma torna a lavorare per almeno 6 mesi.

In questo caso, quando cesserà anche il nuovo lavoro, dovrà richiedere all’INPS il ricalcolo dell’onere da versare, tenendo conto della nuova retribuzione generata da quel periodo lavorativo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Gentilissimo dottore vorrei sottoporle la mia situazione al fine di avere una direttiva di comportamento.
    Ho 66 anni,single ,14 anni di contributi e non lavoro da 10 .
    Per il 2026,non mi tocca la pensione?!.Posso versare contributi volontari? Se sì,a quanto ammonterebbe l’importo più o meno?Se no,dovrò fare domanda per l’assegno sociale?
    Confidando in un riscontro positivo,la ringrazio di cuore

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