Tra le più importanti e conosciute misure a sostegno delle persone con disabilità ci sono senza dubbio i congedi. E i permessi previsti dalla legge 104.
Un disabile grave ha diritto a essere assistito da un familiare e quest’ultimo, se lavoratore dipendente, può usufruire di permessi retribuiti o congedi specifici proprio per garantire l’assistenza necessaria.
Da tempo non esiste più la figura del referente unico, cioè del familiare che aveva l’esclusiva sull’assistenza. Oggi, più parenti possono usufruire dei permessi, purché si rispettino i limiti previsti. Tuttavia, quando per lo stesso invalido un familiare gode anche di un altro beneficio — come il congedo straordinario biennale — è necessario chiarire come si combinano le due misure.
“Buonasera, sono una lavoratrice dipendente che da anni usufruisce dei permessi della legge 104 per assistere mia madre. Finora nessun problema, ogni mese, d’accordo con il mio datore di lavoro, ho sempre utilizzato i giorni previsti. Ora però mia sorella, che da qualche mese vive con mia madre, anch’essa lavoratrice dipendente, ha deciso di richiedere il congedo straordinario biennale retribuito al 100%, poiché le condizioni di mamma sono peggiorate. Mi chiedevo se posso continuare a utilizzare i miei permessi nonostante lei sia in congedo.”
Permessi 104 e congedo straordinario biennale insieme? L’INPS dice di sì, ma con limitazioni
Il congedo straordinario è una misura diversa dai permessi mensili della legge 104, anche se entrambe rientrano nella stessa legge quadro a favore delle persone disabili.
Nel caso della nostra lettrice, entrambe le misure riguardano lo stesso soggetto, la madre.
Il congedo straordinario biennale retribuito spetta al lavoratore che presta assistenza a un familiare con disabilità grave, ma richiede la convivenza con l’assistito.
I permessi mensili della legge 104, invece, non richiedono la convivenza, purché il familiare assistito risieda in un luogo facilmente raggiungibile.
Un’altra differenza fondamentale:
- il congedo straordinario è una misura esclusiva. Può essere fruito da un solo lavoratore per volta per assistere la stessa persona disabile, e non può essere concesso ad altri fino a quando chi lo utilizza non rientra al lavoro o non termina il periodo;
- i permessi legge 104, invece, non sono più a referente unico: oggi più familiari possono usufruirne, purché il totale dei 3 giorni di permesso mensile per ogni disabile non venga superato.
Cumulo ammesso, ma non negli stessi giorni
Nel caso concreto, le due misure non sono in conflitto. Ma non possono essere utilizzate contemporaneamente negli stessi giorni.
Ciò significa che due diversi familiari possono assistere la stessa persona disabile, uno con il congedo straordinario biennale e l’altro con i permessi legge 104, ma non nello stesso giorno.
A chiarire ufficialmente questo aspetto è stata l’INPS. E l’ha fatto con il messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023, pubblicato sul portale istituzionale.
Secondo quanto precisato, è possibile cumulare le due misure, purché l’assistenza non avvenga nello stesso momento:
- un familiare può usufruire del congedo straordinario retribuito;
- un altro familiare, in giorni diversi, può utilizzare i permessi mensili della legge 104.
In sintesi, il cumulo è ammesso, ma a condizione che non si sovrappongano temporalmente.
Questa interpretazione permette una gestione più flessibile dell’assistenza familiare, assicurando continuità di supporto alla persona disabile senza violare le norme previste dall’INPS.
