Non hai ancora diritto alla pensione perché ti mancano i fatidici 67 anni necessari per la pensione di vecchiaia, ma non solo. Ti mancano anche i 42 anni e 10 mesi di contributi (oppure 41 anni e 10 mesi per le donne) richiesti per le pensioni anticipate ordinarie.
Inoltre, non hai raggiunto i 41 anni di contribuzione necessari per la Quota 41 per i precoci, né rientri nelle categorie agevolate previste per accedervi. E nemmeno puoi vantare i 30 o 36 anni di contributi richiesti per l’APE Sociale.
Tradotto in termini pratici: non hai ancora diritto ad alcuna pensione. E allora, cosa si può fare se mancano 2 anni alla pensione? Se lo chiedono in tanti, soprattutto tra coloro che non vogliono più lavorare o stanno per perdere il lavoro.
A 65 anni, però, le prospettive cambiano. Chi si trova nella situazione appena descritta ha a disposizione una soluzione concreta, che permette di guadagnare due volte. Ricevere una rendita mensile e, nel contempo, continuare a maturare contributi utili per la pensione.
Mancano due anni alla pensione? Ecco cosa fare per guadagnare due volte
Perdere il lavoro a 65 anni fa meno paura che a un’età inferiore. Questo perché esiste un’indennità particolare che consente di coprire i due anni mancanti alla pensione di vecchiaia, percependo un assegno dall’INPS e, al contempo, versando contributi figurativi.
Questi contributi, pur non essendo pieni come quelli da lavoro effettivo, valgono sia per il diritto alla pensione che per il calcolo dell’importo.
In termini pratici, chi si trova a 24 mesi dai 67 anni può chiedere la NASpI all’INPS: si tratta dell’indennità di disoccupazione riservata a chi ha perso il lavoro involontariamente (cioè non si è dimesso, tranne i casi di dimissioni per giusta causa).
Chi si trova in questa condizione può quindi richiedere la NASpI, ottenendo fino a due anni di sostegno e raggiungendo così la pensione di vecchiaia in modo coperto sia dal punto di vista economico che contributivo.
Tutto sulla NASpI: ecco le regole di durata e calcolo
Abbiamo chiarito chi ha diritto alla NASpI, ma chi può riceverla per due anni pieni? La risposta dipende dalla durata del lavoro svolto nei quattro anni precedenti alla data di cessazione del contratto (sia per licenziamento, scadenza naturale, che per dimissioni per giusta causa).
La durata della NASpI può arrivare fino a metà delle settimane lavorate nel quadriennio precedente. Inoltre, l’importo dell’indennità si calcola in base alla retribuzione media lorda percepita negli ultimi quattro anni.
Ma come si sfrutta la NASpI quando mancano due anni alla pensione? Lo vediamo nel dettaglio dal punto di vista del calcolo.
La NASpI può aiutare quando mancano 2 anni alla pensione
Come chiarito dall’INPS, l’indennità corrisponde al 75% della retribuzione media mensile lorda degli ultimi quattro anni, ma solo se questa non supera la soglia di 1.436,61 euro (valore massimo valido nel 2025).
Se invece la media retributiva supera questa soglia, si aggiunge il 25% della differenza tra la retribuzione media e 1.436,61 euro.
Tuttavia, è importante tenere presente che esiste un tetto massimo all’importo della NASpI: non può superare 1.562,82 euro mensili, sempre secondo i limiti di legge fissati per il 2025.
Un ulteriore dettaglio importante riguarda il decalage:
- l’importo della NASpI si riduce del 3% ogni 30 giorni, a partire dal 151° giorno di fruizione, per chi ha meno di 55 anni.
- per chi ha più di 55 anni, la riduzione scatta a partire dal 211° giorno di fruizione.