Cosa comunicare all’Inps per la pensione lavoratori con turni di notte? Come canta Fabio Concato con il brano Breve sogno: “Conosco tutti i pescatori, la notte al largo con la torcia li vedo andare. All’alba poi facciamo baratto, io porto vino ed insalata, mi danno un po’ del loro pesce. il resto andrà al mercato”.
Tanti sono coloro che lavorano di notte, spesso in silenzio e lontano dai riflettori.
Svolgono la loro attività mentre il resto del mondo dorme, garantendo i servizi più disparati in orari difficili, a scapito della salute, della vita sociale e del riposo.
Un impegno gravoso, che nel tempo può lasciare segni profondi. Proprio per tutelare queste categorie il sistema previdenziale prevede, in alcuni casi, la possibilità di accedere alla pensione anticipata.
Domanda di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti
Attraverso il messaggio numero 801 del 5 marzo 2025, l’Inps ha fornito le indicazioni per la presentazione delle domande di riconoscimento dello svolgimento di lavori particolarmente faticosi e pesanti, a favore dei soggetti che maturano i requisiti per l’accesso al trattamento pensionistico nel periodo che va dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026.
Possono presentare tale domanda anche i lavoratori dipendenti del settore privato che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti e che maturano il diritto alla pensione grazie al cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, tenendo conto delle regole previste per le gestioni speciali.
Categorie di lavoratori che possono presentare domanda
Entrando nei dettagli possono beneficiare di tale misura:
- Lavoratori che svolgono mansioni particolarmente usuranti, addetti alla linea di produzione e conducenti di mezzi pubblici che nel 2026 risultano essere in possesso di almeno 35 anni di contributi.
Se lavoratori dipendenti, devono avere un’età minima di 61 anni e 7 mesi e raggiungere quota 97,6. Se si tratta di lavoratori autonomi, invece, devono avere almeno 62 anni e 7 mesi di età e raggiungere quota 98,6.
- Lavoratori notturni a turni con almeno 78 notti lavorate all’anno. Rientrano nella disciplina prevista per i lavoratori usuranti e quindi possono andare in pensione con almeno 35 anni di contributi, 61 anni e 7 mesi di età se dipendenti oppure 62 anni e 7 mesi se autonomi.
- Lavoratori notturni a turni con un numero di notti lavorate compreso tra 72 e 77 all’anno. In questo caso il diritto alla pensione è riconosciuto con almeno 35 anni di contributi. Se il lavoratore è dipendente, deve avere almeno 62 anni e 7 mesi di età e raggiungere quota 98,6. Se autonomo, l’età minima richiesta è di 63 anni e 7 mesi con quota 99,6.
- Lavoratori notturni a turni con un numero di notti lavorate compreso tra 64 e 71 all’anno. Anche per loro servono almeno 35 anni di contributi. L’età minima per i dipendenti è di 63 anni e 7 mesi, con quota 99,6, mentre per gli autonomi è richiesta un’età di almeno 64 anni e 7 mesi, con quota 100,6.
- Lavoratori notturni che svolgono attività per tutto l’anno. Rientrano nella stessa disciplina dei lavoratori usuranti, quindi devono avere almeno 35 anni di contributi.
Se dipendenti, devono aver compiuto almeno 61 anni e 7 mesi con quota 97,6. Se autonomi devono avere almeno 62 anni e 7 mesi con quota 98,6.
Pensione lavoratori con turni di notte: cosa comunicare all’Inps
I soggetti interessati e aventi diritto avrebbero dovuto presentare domanda entro lo scorso 1 maggio 2025. Tuttavia non bisogna dare nulla per perso. Come spiegato sempre dall’Inps con il messaggio numero 801 del 5 marzo 2025, infatti:
“Ai sensi dell’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 67 del 2011, la presentazione della domanda di riconoscimento del beneficio oltre il termine del 1° maggio 2025 comporta, in caso di accertamento positivo dei requisiti, il differimento della decorrenza del trattamento pensionistico anticipato pari a:
- un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
- due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi;
- tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi“.
Per quanto riguarda il personale del comparto Scuola e Alta Formazione Artistica e Musicale, il differimento mensile non trova applicazione come poc’anzi citato. Se quest’ultimi presentano la domanda di riconoscimento del beneficio dopo il 1° maggio 2025, infatti, devono fare i conti con il differimento della decorrenza della pensione al 1° settembre e al 1° novembre dell’anno successivo a quello di maturazione dei requisiti.
In ogni caso la domanda di riconoscimento del beneficio deve essere presentata in modalità telematica, con tanto di modulo “AP45” e la documentazione minima ai fini della procedibilità della stessa, così come opportunamente indicato sul sito dell’Inps. In particolare è fondamentale presentare documenti che attestino lo svolgimento di turni notturni.
Tra questi si annoverano una dichiarazione del datore di lavoro, copia del contratto o delle buste paga, attestazioni del responsabile del personale o dell’ufficio risorse umane, altri documenti idonei a dimostrare l’effettiva turnazione notturna svolta. L’Inps provvederà a verificare la sussistenza dei requisiti e a comunicare l’esito della richiesta.
In caso di accoglimento sarà possibile accedere alla pensione anticipata secondo le soglie previste in base all’età, all’anzianità contributiva e al numero di notti effettivamente lavorate ogni anno. In caso di dubbi si consiglia di consultare il sito dell’istituto di previdenza o rivolgersi ad un Caf o Patronato.