Liquidazione TFR per fine rapporto: va dichiarata nel 730?

Il TFR è soggetto ad una tassazione separata: vediamo se va inserito o meno nella dichiarazione dei redditi e cerchiamo di dissolvere qualche dubbio sulla richiesta della tassazione separata.
7 anni fa
1 minuto di lettura

In questo articolo rispondiamo alla domanda di alcuni  lettori sulla tassazione separata del TFR e sul dubbio se tali somme vadano inserite o meno all’interno della dichiarazione dei redditi tramite modello 730.

  1. Buonasera.
    devo richiedere il tfr per licenziamento e ci sara’ una buona uscita,
    1)   sul TFR e la buona uscita, la tassazione separata bisogna chiederla alla ditta o la ditta , oppure la richiesta va fatta al momento della compilazione del mod.730 durante la denuncia dei redditi ? A chi va richiesta? Non si riesce a capire.
    2)  Altra cosa che vorremmo chiederle, ci hanno riportato che il tfr e la buona uscita non vanno dichiarati nel mod. 730. E’ vero o no ? Alcuni dicono di no, alcuni dicono di si.  Si può  sapere come e’ giusto fare?
  2. Buona sera,
    io l’anno scorso ho cambiato lavoro e ho riscosso il TFR accumulato con la Fonchim. Volevo chiederle se nel 730 devo dichiararlo o meno?
    Grazie 
    Attendo riscontro.

Con la dichiarazione dei redditi attraverso il modello 730 o il modello Reddito, il contribuente  indica all’Amministrazione quali sono stati i redditi percepiti nel periodo di imposta per il calcolo delle imposte da pagare.

Questa è la regola generale, ovvero quella di dichiarare tutti i redditi percepiti, che ha delle eccezioni poiché vi sono delle tipologie di reddito che non devono essere indicate nella dichiarazione dei redditi come ad esempio il trattamento di fine rapporto.

Il TFR è uno dei redditi esclusi dalla tassazione Irpef perché assoggettato a tassazione separata e non a quella ordinaria. Proprio per questo motivo tali somme non devono essere inserite nel modello Redditi o nel modello 730 poiché la tassazione per il TFR viene comunicata all’Agenzia delle Entrate dal datore di lavoro tramite la Certificazione Unica. (Se non si dovesse aver percepito la certificazione UNICA dal datore di lavoro perché il TFR è stato liquidato dal Fondo di Garanzia dell’INPS, è possibile scaricarla dal Cassetto previdenziale del cittadino sul portale INPS).

La ritenuta Irpef viene applicata, quindi, dal datore di lavoro e poi, entro 5 anni, l’Agenzia delle Entrate provvederà a riliquidare questi redditi inviando una vera e propria cartella esattoriale per la riscossione di eventuali calcoli del conguaglio.

Il Tfr, quindi, non va messo all’interno della dichiarazione dei redditi. A riprova di questo nella dichiarazione precompilata i contribuenti che hanno ricevuto il TFR nel corso del 2017 non troveranno nulla al riguardo poiché il TFR, come abbiamo anticipato, è soggetto a tassazione separata.

Conguaglio TFR

Il conguaglio, in realtà, verrà fatto direttamente dall’Agenzia delle Entrate, che le manderà a casa una cartella di pagamento con l’eventuale differenza da pagare o la somma a suo credito (ma in genere succede il contrario).

 

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