L’andamento del mondo del lavoro è più interessante che mai da osservare. È infatti un periodo particolare di grande fermento, di continui cambiamenti, di ondate di dimissioni alla ricerca del lavoro giusto. Di proposte di settimana corta addirittura caldeggiate dal governo che ne valuterà la fattibilità. Flessibilità è la parola chiave, ripetuta e sentita fino allo sfinimento, perché è ciò che tutti cercano. Più tempo personale, un’organizzazione del lavoro più compatibile con le proprie esigenze familiari (soprattutto in caso di caregiver o genitori di bimbi piccoli).

A ciò si aggiungono le solite motivazioni che portano a cercare nuove opportunità: uno stipendio migliore, delle possibilità di carriera in un mondo di grande immobilismo, un ambiente non tossico.

I lavoratori stanno imparando a dire addio alle realtà che impongono straordinari non pagati, che sfruttano all’osso senza dare nulla in cambio, a quelle che si rifiutano di fare formazione. Insomma, un grande movimento che risulta in cambiamenti rapidi, mediati anche dalla difficile fase economica che stiamo attraversando. Quindi, cosa sappiamo dell’andamento del mondo del lavoro a febbraio 2023, solo un mese fa? Questi i dati che ci restituiscono una fotografia precisa della situazione.

Andamento del mondo del lavoro: più occupati, ma meno dipendenti

Arrivano nuovi dati Istat sul mondo del lavoro italiano. Secondo le indagini svolte su febbraio 2023, gli occupati sono aumentati di 10mila unità rispetto al precedente mese di gennaio 2023. Un saldo che racchiude un dato particolare: un calo di 6mila unità dei dipendenti, soprattutto a termine, e un aumento di 16mila lavoratori autonomi.

Come sempre si osservano le differenze di genere, ancora rilevanti nel mondo del lavoro italiano. Una realtà in cui le donne fanno ancora molta fatica a inserirsi, un po’ perché considerate un peso in caso di eventuale maternità, ma soprattutto perché la cura di figli e anziani è delegata quasi completamente a loro.

L’argomento lavoro femminile è rimasto scottante anche a febbraio 2023, secondo i dati Istat. La crescita registrata dipende solo dalla componente maschile, +54mila uomini. Purtroppo, calano di 44mila unità le donne che lavorano.

Interessante anche l’andamento del mercato del lavoro per fasce di età. Rispetto al gennaio 2023 si è registrato un aumento di 61mila occupati tra i 25 e i 34 anni. C’è anche un +27mila tra gli over 50. Un disastro invece nelle fascia centrale, quella che va dai 35 ai 49 anni: Istat ha registrato una riduzione di ben 95mila unità.

Tasso di occupazione, contratti offerti e fasce d’età

L’andamento del mondo del lavoro, attualmente e in generale, è comunque incoraggiante. Istat svela che il numero complessivo di occupati resta sopra i 23,3 milioni. Si registra inoltre una crescita del tasso di occupazione che sale di 0,1 punti su gennaio 2023. Rispetto a febbraio 2022, è salito di 1,2 punti arrivando al 60,8%. Come tanto sbandierato nel gennaio da poco passato, è diminuito il tasso di disoccupazione.

Istat ha registrato un -12mila unità disoccupate. Un calo di 24mila unità tra le donne e una crescita di 12mila unità tra gli uomini. Dati legati all’aumento degli inattivi tra le donne, un tragico +63mila, e una riduzione tra gli uomini pare a -63mila. Rispetto al 2022, il mondo del lavoro italiano ha recuperato 352mila lavoratori. Istat ha registrato un importante aumento dei dipendenti stabili, +515mila, con una riduzione dei precari pari a -143mila. Facendo un confronto con febbraio 2022, gli uomini occupati sono aumentati di 221mila unità e le donne di 131mila. Per quando riguarda i lavoratori autonomi, rispetto all’anno scorso si è registrato un calo di 20mila unità.

Parliamo di andamento del mondo del lavoro su base annua, per fascia d’età. L’Istat ha registrato che l’occupazione cresce rispetto al 2022 soprattutto tra gli over 50: +360mila unità su febbraio 2022, +4,1%.

Parlando di percentuali, sono soprattutto i giovani tra i 15 e i 24 anni a registrare una performance migliore con un +5,9%, ovvero 66mila unità in più su febbraio 2022. Crescono anche gli occupati tra i 25 e i 34 anni con un +122mila, ovvero un +3%. Tra i 35 e i 49 anni, invece, si registrano 197mila unità in meno, un -2,2%.