Invalidi al 51% e congedo di 30 giorni con stipendio intero, ecco come funziona

Un congedo per gli invalidi per le loro cure permette di assentarsi per 30 giorni dal lavoro, ecco come funziona.
3 settimane fa
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congedo invalidi
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Non tutti sanno le tante agevolazioni che sono previste in materia di invalidità. Perché quelle più note sono quelle destinate a livello assistenziale, previdenziale e lavorativo, ad invalidi piuttosto gravi e soprattutto dentro i benefici di quel grande contenitore che è la legge 104. Invece ci sono delle agevolazioni che riguardano anche chi effettivamente non ha un grado di invalidità elevatissimo, anzi. Oggi, rispondendo ad un nostro lettore, parliamo infatti di una misura alquanto particolare che si chiama congedo per cure ed è destinata all’invalido. Ed è una soluzione che un lavoratore invalido anche non grave, può sfruttare per assentarsi dal lavoro senza perdere nulla.

Buonasera, io sono stato riconosciuto invalido al 52% dopo un incidente in auto che ha parzialmente ridotto la mia capacità lavorativa (dei problemi alle gambe. Sto lavorando sempre nella stessa azienda di prima, mi hanno cambiato di mansione ma poi non sfrutto nulla altro. Invece mi dicono che potrei avere diritto a 30 di assenza retribuita all’anno. Se non sbaglio si chiama congedo per cure. Io devo sottopormi a periodi alterni a delle sedute di terapia e mi chiedevo se avevo pure io questa possibilità. E se sì vi chiedo come funziona visto che sono informata in materia. Grazie.”

Invalidi al 51% e congedo di 30 giorni con stipendio intero, ecco come funziona

Assentarsi dal lavoro nei casi di invalidità non è un qualcosa che riguarda solo i 3 giorni di permesso mensile che un dipendente può sfruttare per l’assistenza di un disabile. E quando si parla di congedi per invalidi, non si parla solo del congedo straordinario di due anni sempre da utilizzare per l’assistenza di un invalido.

Il nostro lettore infatti fa riferimento al congedo per cure. Che vale 30 giorni di assenza retribuiti al 100% per un invalido a partire dal 51% di disabilità certificata. Ed è una misura che possono sfruttare tanti ed è nata con l’articolo numero 7 del decreto legislativo numero 119 del 2011.

Invalido e congedo per cure, ecco la guida alla misura

L’invalido lavoratore dipendente affetto da una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% quindi può godere di 30 giorni di congedo per cure, da prendere tutti di fila o anche in frazioni, per ogni anno solare di lavoro. Questi periodi vanno consumati entro l’anno, perché quelli non utilizzati tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre non si cumulano con quelli dell’anno successivo.
Dal momento che si parla di invalidi non propriamente gravi, va detto che non è necessario il riconoscimento dei benefici della legge 104 già citata. Basta quindi la riduzione della capacità lavorativa come previsto dal decreto legislativo 119/2011.

malattia, assenze, periodo di comporto, ecco di cosa si tratta

Questi 30 giorni di congedo sono extra rispetto a quelli per malattia, e non concorrono per il periodo di comporto, ovvero per il numero di assenze massimo che si possono sfruttare per malattia oltre la quale possono scattare sanzioni disciplinari e licenziamento. Per sfruttare il congedo, che ripetiamo è retribuito in pieno, bisogna presentare domanda al datore di lavoro.

Questo per far incontrare le diverse esigenze del lavoratore e del datore di lavoro ed evitare contenziosi.

Cosa fare prima e dopo il congedo per cure da parte del lavoratore invalido

La domanda deve essere corredata da un certificato obbligatorio che è la prescrizione del medico di base o di un medico autorizzato. Infatti si tratta di un congedo da utilizzare esclusivamente per delle cure che deve essere dimostrabile siano non rinviabili e strettamente necessarie. Ma soprattutto collegate alle patologie di cui è affetto l’interessato e quindi alle condizioni strettamente correlate alle invalidità certificata. Ok a cure riabilitative di fisioterapia se l’invalidità per esempio è agli arti inferiori e il medico che redige il certificato sottolinea come siano necessarie al paziente. Non vanno bene invece cure odontoiatriche per esempio, perché non sono collegate alla disabilità.

La procedura corretta prevede che l’interessato al datore di lavoro consegni la richiesta di congedo, corredata dal certificato medico e con l’indicazione dei giorni di calendario di congedo che deve sfruttare. Ma prevede anche che al ritorno dal congedo, l’interessato debba consegnare al datore di lavoro le certificazioni della cura effettivamente svolta.Come dicevamo il periodo di congedo per cure è interamente retribuito. In pratica si percepisce l’intero trattamento come accade per le assenze per malattia.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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