Con la Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 134 del 12 giugno 2025 è stato pubblicato il D.lgs 81/2025, meglio noto come decreto correttivo-bis della riforma fiscale.
Il provvedimento – deliberato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 4 giugno e ora entrato in vigore – contiene «Disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti tributari, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sanzioni».
In pratica, il decreto mette mano soprattutto al concordato preventivo biennale (CPB), aggiustando regole, platea dei beneficiari e scadenze; in parallelo tocca alcuni capitoli di compliance e contenzioso.
CPB: cosa cambia da quest’anno?
Il cuore del correttivo-bis è il restyling del CPB.
La misura, introdotta dal D.
Lgs 13/2024 per offrire a imprese e autonomi un patto biennale sul reddito imponibile, viene affinata su più fronti:
- Stop ai forfettari – L’art. 7 cancella l’esperienza sperimentale dei contribuenti in regime forfait: dal 1° gennaio 2025 potranno aderire al CPB soltanto i titolari di partita IVA soggetti agli ISA. La scelta, spiegano MEF e Agenzia Entrate, vuole concentrare il test su platee fiscalmente più strutturate.
- Imposta sostitutiva – L’art. 8 rivede la c.d. flat tax incrementale: le aliquote agevolate (10-12-15 %) restano ma soltanto per la quota di reddito incrementale fino a 85 000 €. Oltre tale soglia torna la tassazione ordinaria: 43 % IRPEF o 24 % IRES. L’obiettivo è evitare vantaggi eccessivi sui grandi scatti di reddito.
Ulteriori novità
- Tetto agli aumenti per i contribuenti più affidabili – Con un nuovo comma 3-bis (art. 14) la proposta del Fisco non potrà superare il reddito “storico” di più del 10 % (punteggio ISA 10), 15 % (ISA 9) o 25 % (ISA ≥ 8). In tal modo l’accordo resta equo e proporzionato.
- Proroga del termine di adesione – L’art.
11 sposta la dead-line: per i soggetti a esercizio solare si passa dal 31 luglio al 30 settembre 2025; chi chiude il bilancio a data diversa avrà tempo fino all’ultimo giorno del nono mese successivo. Il Governo punta a “spalmare” gli adempimenti post-estate.
- Deduzione potenziata del costo del lavoro – L’art. 13 inserisce la maxi-deduzione 120 % (130 % in alcuni casi) tra le variabili non concordabili; di fatto la misura “chi più assume meno paga” abbassa direttamente il reddito concordato premiando l’occupazione.
- Esclusioni e cessazioni più stringenti – Gli artt. 9-10 estendono i casi di uscita/decadenza: i professionisti che partecipano a STP o associazioni restano dentro il CPB solo se tutta la compagine aderisce; l’avviso bonario non fa decadere più automaticamente, ma solo se il debito non è saldato entro 60 giorni.
Decreto correttivo-bis. Le altre novità
Il correttivo-bis non si esaurisce nel concordato.
Nel Capo I vengono introdotte una serie di aggiustamenti che finalmente semplificano la vita ai contribuenti e ai loro intermediari.
Adempimenti tributari. Dal 2026 la Certificazione Unica dei lavoratori autonomi potrà essere trasmessa fino al 30 aprile, mentre la dichiarazione precompilata delle partite IVA sarà resa disponibile entro il 20 maggio; le spese sanitarie confluiranno nel Sistema Tessera Sanitaria con invio annuale e diventa definitivo il divieto di fatturazione elettronica per le prestazioni mediche a persone fisiche, a tutela della privacy.
Per i forfettari, in attesa dei nuovi codici ATECO 2025, restano provvisoriamente i vecchi coefficienti di redditività.
Digitalizzazione e giustizia tributaria. Il decreto potenzia il processo telematico: viene quindi confermato che i difensori devono attestare la conformità dei documenti digitali all’originale cartaceo. La PEC diventa dunque canale privilegiato anche nel giudizio di ottemperanza. Prevedendo che la messa in mora possa essere effettuate anche a mezzo PEC.
Si precisa che il Presidente dà lettura immediata del dispositivo della sentenza (parte finale), fatta salva la facoltà della corte di riservarne il deposito in segreteria. E la sua contestuale comunicazione ai difensori delle parti costituite entro il termine perentorio dei successivi sette giorni.
Riassumendo
- Pubblicato in G.U. n. 134/2025 il decreto correttivo-bis.
- Forfettari fuori dal CPB dal 2025; rimodulata la flat tax incrementale con tetto 85 000 €.
- Nuovo termine di adesione al CPB: 30 settembre; obbligo di adesione corale nelle STP; decadenza solo se l’avviso bonario non si paga entro 60 giorni.
- Semplificazioni adempimenti: CU autonomi al 30 aprile, precompilata IVA al 20 maggio, invio spese sanitarie annuale e stop definitivo alla F.E. per gli operatori sanitari.