Quali conti corrente sono più a rischio di controlli ed entro quali limiti o con quali autorizzazioni?

Da quest’anno i controlli da parte dell’amministrazione finanziaria saranno decisamente più serrati.

Il governo ha giurato guerra senza quartieri agli evasori e si attende, per il 2020, un recupero dell’evasione fiscale di ben 3 miliardi di euro, o almeno questo è quanto previsto dei tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Da quest’anno, secondo quanto espressamente previsto dalla Legge di Bilancio 2020, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, lavoreranno sempre più a stretto contatto nel tentativo di scovare i cosiddetti “furbetti del fisco”.

I controlli, principalmente, verranno effettuati sui saldi e sulle giacenze dei conti correnti, dunque, fate attenzione a tutti quei conti poco movimentati.

Il rischio è quello di vedersi recapitare un accertamento fiscale.

Ecco cosa bisogna sapere.

Il Fisco avrà accesso ai nostri conti

In poche parole, l’amministrazione finanziaria avrà accesso a tutti i nostri conti, senza che noi lo sappiamo.

Può controllare i nostri movimenti finanziari, i nostri risparmi e, soprattutto, le giacenze sui nostri conti bancari o postali.

Questi controlli potranno essere effettuati in modo diretto, senza previa autorizzazione da parte del contribuente o della banca di pertinenza.

I controlli sulle giacenze

Principalmente, i controlli dell’Amministrazione finanziaria potrebbero ricadere sui titolari di conti poco movimentati in uscita, o meglio su chi preleva poco su un conto corrente in cui vengono effettuati molti versamenti.

Se si dovesse verificare uno scarto superiore al 20% tra i risparmi e le uscite, potrebbero scattare i controlli del fisco.

Viene cosi rispolverato il vecchio “Risparmiometro”, uno strumento tanto voluto dal vecchio governo Monti, e che adesso finalmente ritorna in auge grazie alla nuova manovra dell’esecutivo.

Infine, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, per la prima volta, lavoreranno a stretto contatto grazie a una nuova banca dati interconnessa e ad una “super anagrafe fiscale”.

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