Dal 1° marzo 2022, è operativo il Piano voucher per le imprese (anche detto bonus internet di fase 2), che punta a favorire internet ultraveloce e la digitalizzazione del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale.
In particolare, le imprese potranno richiedere, direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati, un contributo fino ad un massimo di 2.500 euro per i servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s. Vediamo meglio di cosa si tratta e come farne richiesta.

Bonus Internet di fase 2, come farne richieste?

Il bonus internet di fase 2, sostanzialmente, consiste in un incentivo per garantire alle imprese un incremento della velocità di connessione da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s.


Gli importi di questo incentivo variano in base ad alcuni fattori. In particolare, è possibile distinguere tre fasce:

  • fascia A, pari a 300 euro, per il passaggio a connessioni con velocità massima in download (V) tra 30 Mbit/s ≤ V < 300 Mbit/s (voucher A1), 300 Mbit/s ≤ V ≤1 Gbit/s (voucher A2);
  • B, pari a 500 euro, riconosciuto in caso di passaggio ad una connettività con velocità massima in download (V) compresa nell’intervallo 300 Mbit/s ≤ V ≤1 Gbit/s;
  • fascia C, pari a 2.000 euro, in caso di passaggio ad una connettività con velocità massima in download superiore a 1Gbit/s.

In tutti e tre i casi, il valore del voucher potrà essere aumentato di ulteriori 500 euro nel caso di passaggio a connessioni a 1 Gbit/s.

Ecco come farne richiesta

I richiedenti possono presentare la relativa domanda presso qualsiasi canale di vendita reso disponibile dagli operatori accreditati, corredata da tutta la documentazione necessaria.
L’operatore, in un secondo momento, potrà inviare la richiesta di prenotazione del voucher relativa alla Partita IVA/Codice Fiscale dell’impresa beneficiaria. Il Portale effettua i necessari controlli e, a seguito di esito positivo, avvierà l’erogazione dei voucher direttamente su un conto dedicato di ciascun Operatore.


Il bonus avrà durata fino ad esaurimento delle risorse stanziate e non oltre 24 mesi dall’avvio dell’intervento da parte di Infratel.

 

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