Il costo, e la scarsa reperibilità delle materie prime e delle lavorazioni alimentano il rischio di non poter programmare la realizzazione di migliaia di opere pubbliche, prima tra tutte quelle del PNRR e della ricostruzione post sisma 2009 e 2016. Lavori bloccati anche per i privati.

Tutto ciò rischia di mettere definitivamente in ginocchio i costruttori abruzzesi (e non solo), per i quali, anche per effetto del conflitto tra Russia e Ucraina, la situazione si è ulteriormente aggravata rispetto a prima.

Il grido di allarme proviene in una nota ufficiale pubblicata dall’ANCE Abruzzo (Associazione Nazionale Costruttori Edili) come riporta anche il quotidiano abruzzoweb.it.

Lavori bloccati, le proposte di ANCE

Il progressivo aggravarsi del quadro macroeconomico a seguito del conflitto ed il continuo incremento dei prezzi di materie prime, stanno massacrando il settore e mettendo anche a serio rischio tutto il sistema dei bonus casa per i committenti.

Lavori bloccati, infatti, significa ritardi nella consegna dei lavori e, quindi, impossibilità di accedere ad esempio al bonus 110 laddove è richiesto che entro una certa data siano realizzati interventi per una data percentuale dei lavori complessivi.

L’ANCE Abruzzo propone, quindi, a favore dei costruttori una serie di interventi invitando il governo a prenderne considerazione. Tra le proposte, ad esempio:

  • l’applicazione per i lavori residui di una vera formula di revisione dei prezzi, in linea con le migliori esperienze internazionali, per garantire il costante allineamento del contratto alle fluttuazioni del  mercato
  • consentire la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta, senza sanzioni e/o segnalazioni all’ANAC per l’appaltatore
  • garantire l’esonero da responsabilità per causa di forza maggiore, nel caso di ritardi/inadempimenti dovuti agli incrementi in atto ed alle difficoltà di reperimento dei materiali.

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