Il conflitto tra Ucraina e Russia continua. I negoziati vanno avanti ma, almeno per ora, non stanno portando i frutti sperati. L’Europa e l’America hanno stabilito già diverse sanzioni per la Russia, ritenuta colpevole di questa escalation.

Gli effetti sui consumi non si sono fatti attendere. Dal gas al carburante, dall’energia elettrica al grano. I prezzi sono alle stelle. Un litro di gasolio ha superato, in Italia, la soglia dei 2,35 euro. Basta fare un veloce calcolo per capire quanto ci costerà mettere benzina nel 2022.

Non parliamo di bollette di luce e gas che sono quasi raddoppiate. Il punto è che siamo solo all’inizio e questa è la cosa più preoccupante.

Gli effetti del conflitto sui mutui

Non solo beni di consumo. Effetti del conflitto iniziano a sentirsi anche sui mutui. Con l’aumento del costo del denaro, le banche aumentano i tassi di interesse.

L’Irs (Interest Rate Swap), ossia il valore di riferimento del tasso di interessi applicato ad un mutuo a tasso fisso, ha superato la soglia dell’1%.

C’è poi da considerare l’Euribor, vale a dire il parametro di riferimento che le banche utilizzano per decidere il prezzo da applicare ai mutui soggetti a tasso variabile. Anche se oggi si mantiene ancora costante si prevede una crescita, esponenziale, nei prossimi mesi.

Il prolungarsi del conflitto in Ucraina e la non previsione di una soluzione nel breve termine alla questione, non certo aiuta. Oggi si stima che una rata del mutuo è aumentata anche di 30 euro. Un’uscita mensile in più per le famiglie italiane che si aggiunge, quindi, agli ultimi rincari già subiti sugli altri consumi.

Insomma una pandemia senza virus. Una pandemia economica, da cui si spera di uscirne presto e con meno conseguenze possibili.

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