Dopo le ultime dichiarazioni di Tito Boeri in merito al metodo di selezione dei certificati da sottoporre a visita fiscale e ai relativi costi per l’Inps, si parla molto dei concreti rischi di essere sottoposti al controllo in malattia e diversi utenti ci scrivono per sapere se veramente tutto è affidato al caso o se ci sono dei modi per capire in anticipo se il medico Inps busserà alla porta sulla base del certificato medico e del tipo di malattia.

Certificati medici malattia: la questione del codice E

In alcuni articoli abbiamo fatto chiarezza sull’esenzione visita fiscale per i certificati medici con codice E.

La questione non è pacifica perché ci sono patologie per le quali è in dubbio l’esenzione dalla visita fiscale e casi in cui sono gli stessi medici a palesare difficoltà nel capire come compilare il certificato di malattia in relazione a questo codice.

A quanto detto aggiungiamo che a volte, riscontrando problemi tecnici nell’inserimento del codice E nel certificato telematico, il medico di famiglia aggira l’ostacolo aggiungendo una nota in cui specifica l’opportunità di esenzione Inps. Ebbene chiariamo che questa non ha valore perché il sistema non riconosce il codice di esenzione E e quindi può far partire il controllo del medico Inps.

Cogliamo anche l’occasione per ribadire che, entro i margini previsti dalla normativa, la decisione è a discrezione del medico e che, quindi, non può essere il lavoratore in malattia a chiedere di inserire il codice E nel certificato medico per avere l’esenzione dalla visita fiscale.

Certificati medici malattia: quali altri codici

Il codice R è quello che va messo in caso di rotazioni previste per il sabato, domenica e festivi, oppure nell’ipotesi di assegnazione del medico di lista ad un’altra struttura territoriale.
Il codice V si utilizza per segnalare indisponibilità del medico di lista.