Festival dell’Economia a Torino, focus su IA, giovani e lavoro

Il Festival dell’Economia 2025 analizza l’impatto dell’IA sul lavoro e affronta i nodi di salute mentale, educazione e crisi demografica.
2 settimane fa
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festival Economia

Si è concluso il 2 giugno il Festival Internazionale dell’Economia di Torino 2025, uno degli appuntamenti più rilevanti nel panorama economico italiano ed europeo. Quattro giornate intense, dal 30 maggio, con oltre 100 eventi gratuiti e la partecipazione di economisti, accademici, premi Nobel e rappresentanti istituzionali. Il tema centrale dell’edizione è stato “Chi possiede il futuro?”, una domanda cruciale posta alle nuove generazioni, protagoniste dei panel e destinatarie delle riflessioni.

Festival economia, intelligenza artificiale tra opportunità e timori

Il tema più discusso è stato l’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro e sull’economia. Nel panel “L’impatto dell’AI: competenze, produttività e organizzazione del lavoro”, diversi esperti hanno evidenziato come l’IA rappresenti una svolta decisiva, ma anche un rischio se non accompagnata da adeguate politiche formative.

Secondo Michele Petrocelli, l’intelligenza artificiale può contribuire ad aumentare la produttività in un paese che da anni soffre di stagnazione. Tuttavia, Francesco Nicoli ha messo in guardia sul pericolo di polarizzazione: l’IA tende a premiare le alte competenze, rischiando di marginalizzare chi ha formazione bassa o media. Rita Porcelli ha invece sottolineato l’urgenza di aggiornare le competenze professionali, anche per le generazioni più adulte, con percorsi di lifelong learning accessibili e finanziati.

Si è parlato anche di come cambieranno le organizzazioni: l’adozione dell’IA nei processi aziendali comporterà una ridefinizione dei ruoli, l’ibridazione tra competenze umanistiche e tecniche e nuove sfide per la contrattazione collettiva.

Emergenza demografica e giovani invisibili

Accanto all’IA, uno dei temi caldi è stato l’emergenza demografica. I dati presentati mostrano che l’Italia è tra i paesi con il più basso tasso di natalità in Europa.

La riduzione della popolazione giovane avrà ripercussioni gravi sul mercato del lavoro, sul sistema pensionistico e sulla capacità d’innovazione.

Particolare attenzione è stata dedicata ai NEET, i giovani che non studiano né lavorano. Il fenomeno, in crescita, è stato letto non solo come un problema occupazionale, ma come una questione sociale profonda. Si è parlato di mobilità sociale bloccata, di un’istruzione ancora troppo disconnessa dal mondo del lavoro e della necessità di riforme strutturali.

La proposta condivisa è quella di investire in percorsi formativi alternativi, più flessibili e pratici, e in un orientamento scolastico più solido. Serve inoltre un cambio di narrazione: smettere di incolpare i giovani e iniziare a coinvolgerli nelle decisioni.

Il Festival ha dato spazio anche a un tema spesso ignorato nei contesti economici: la salute mentale delle nuove generazioni. Psicologi ed educatori hanno tracciato un quadro preoccupante. Ansia, depressione e isolamento sociale colpiscono oggi una larga fetta di adolescenti e giovani adulti, spesso in silenzio. Secondo gli interventi più accreditati, queste condizioni sono collegate non solo alla fragilità economica, ma anche a un sistema ipercompetitivo che genera pressione e disillusione. Gli esperti hanno chiesto politiche pubbliche per integrare la salute mentale nei contesti educativi e lavorativi.

Festival Economia, educazione, sostenibilità, transizione

Il Festival ha affrontato anche altri temi cruciali. L’istruzione è apparsa come la vera chiave per garantire alle nuove generazioni un accesso equo alle opportunità.

Non si tratta solo di aumentare gli investimenti, ma di ripensare contenuti e metodi. L’introduzione di competenze digitali, ambientali e relazionali nei curricula scolastici è stata indicata come necessaria.

Ampio spazio è stato dato anche alla transizione ecologica. L’economia verde è apparsa come l’unico futuro sostenibile, ma richiede l’impegno di tutti: istituzioni, imprese e cittadini. Le nuove generazioni, ha sottolineato il Festival, sono già le più sensibili al cambiamento climatico, ma occorre dar loro gli strumenti per agire.

In sintesi.

  • Il Festival dell’Economia 2025 ha analizzato l’impatto dell’IA su lavoro e produttività, evidenziando rischi e opportunità.
  • Sono emersi temi chiave come crisi demografica, aumento dei NEET e disagio mentale giovanile.
  • Ampio spazio a istruzione, sostenibilità e transizione ecologica come sfide per il futuro.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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