Ormai dal 15 maggio una moltitudine di contribuenti hanno cominciato a inviare la loro dichiarazione dei redditi con il modello 730. Molti vi stanno provvedendo adesso e continueranno a farlo nei prossimi mesi. Anche i pensionati sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Vuoi perché devono versare l’IRPEF a debito maturata oltre a quella già trattenuta dall’INPS nel corso dell’anno di imposta 2024, e vuoi per recuperare il credito fiscale se il contribuente ha cose da scaricare.
“Buonasera, sono un contribuente pensionato che vorrebbe capire come fare a prendere il rimborso IRPEF con la pensione prima possibile. Infatti non capisco come dei miei amici prendono quanto devono sempre ad agosto e a me arriva a ottobre ogni anno. Dipende dalle cifre dal momento che io scaricando delle opere di ristrutturazione e l’assegno per il mio ex coniuge, recupero oltre 2.000 euro ogni anno? Sarà perché sono cifre elevate che l’INPS ritarda il rimborso a mio nome o dipende dal mio CAF? Loro in genere mi chiamano a ritirare la dichiarazione dei redditi a settembre quando pago anche la tessera. Ma io ogni maggio presento tutti i documenti che servono. Non è che dipende da loro?”
Estate ricca per le pensioni, arrivano i rimborsi di agosto
Non è una novità ma è una prassi che si ripete anno dopo anno.
I rimborsi che arrivano ad agosto o nei mesi successivi sono un appuntamento consueto per milioni di pensionati. Sono quelli che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730 ad essere interessati eventualmente da questi rimborsi estivi che aumentano a dismisura l’introito del rateo di pensione.
In effetti i pensionati hanno un sostituto d’imposta specifico che in genere è l’INPS. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Italiano infatti è il soggetto che si infrappone tra contribuente e Agenzia delle Entrate sia prelevando le imposte durante i mesi di pagamento dei vari ratei di pensione, che operando i conguagli dopo la dichiarazione dei redditi.
Un pensionato che oltre al trattamento che ottiene dall’INPS ha degli altri redditi su cui deve versare le imposte, con il 730 completa questo onere. E se c’è qualcosa da pagare sarà l’INPS con i ratei di pensione a partire dal luglio, a trattenere ciò che deve in unica soluzione o a rate, in base a ciò che ha deciso il contribuente.
Nel caso contrario, ovvero se il contribuente ha spese sanitarie, assicurative, ristrutturazioni o qualsiasi altro onere detraibile, se va a credito, riceverà dall’INPS un rimborso fiscale insieme al rateo di pensione. E probabilmente ad agosto i pensionati andranno all’incasso. ma sulla data molto dipende da ciò che fa il contribuente.
Le date sono importanti ma non sono le uniche cose da considerare
La data di invio del 730 è fondamentale per ottenere quanto prima il rimborso fiscale spettante a chi nel 2024 ha versato l’IRPEF che l’INPS ha trattenuto mese per mese sui ratei del trattamento, e adesso deve scaricare le spese detraibili.
Indicando l’INPS come sostituto nel caso dei pensionati, è evidente che bisogna seguire con attenzione le tempistiche previste. Perché come dicevamo tutto parte dalla data di invio del modello 730. le tempistiche sono particolari. C’è una data entro cui presentare la dichiarazione che è collegata al successivo invio del modello 730-3 (prospetto di liquidazione) che il fisco trasmette all’INPS. In pratica, il contribuente che entro una determinata data invia il modello 730, permette entro un’altra determinata data al fisco di trasmettere quello che a tutti gli effetti è un ordine di pagamento all’INPS.
Chi presenta la dichiarazione dei redditi entro il 20 giugno, dovrebbe evitare ritardi nell’incasso dei rimborsi. Ricevendoli già ad agosto. Infatti per le dichiarazioni dei redditi presentate tra il 15 maggio ed il 20 giugno, ci sono due date di trasmissione del modello 730-3 dal fisco all’INPS. Una il 15 giugno ed un’altra il 29 giugno. Difficile ipotizzare ritardi quindi per chi rispetta queste tempistiche. Naturalmente per chi ritarda l’invio il rimborso eventuale arriverebbe nei mesi successivi.
Rimborso pensioni ad agosto? Anche facendo tutto in fretta può slittare la data di accredito
Va detto ad onor del vero che anche facendo le cose in tempo, i rimborsi possono slittare per altre motivazioni. Per esempio, un rimborso superiore a 4.000 euro può finire a controllo preventivo da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. E fino ad esaurimento dell’istruttoria del controllo, nulla ricevono gli interessati, anche se hanno presentato la dichiarazione dei redditi già a maggio.
Lo stesso accade a chi non indica l’INPS come sostituto. Chi presenta la dichiarazione dei redditi senza sostituto infatti deve attendere che l’Agenzia delle Entrate liquidi il rimborso direttamente sul conto corrente dell’interessato se quest’ultimo ha comunicato il suo IBAN. Altrimenti tramite assegno vidimato. I tempi in questi casi si dilatano, con i rimborsi che possono arrivare tra dicembre dello stesso anno di dichiarazione e marzo dell’anno successivo.
Infine ritardi anche in caso di contribuenti che hanno delle cartelle esattoriali a loro carico. In presenza di cartelle ci si trova nella situazione di avere crediti e debiti che in questo caso il fisco cerca di compensare.
Il rimborso viene congelato in attesa che il contribuente decida di accettare o meno la proposta di compensare le cartelle con il credito fiscale.