Ieri è stata la seconda giornata del collocamento per l’emissione del nuovo BTp Italia (ISIN: IT0005648248). Gli ordini in valore sono ammontati a 2,14 miliardi di euro, che sommati ai 3,144 miliardi del primo giorno, porta il conto complessivo a 5,29 miliardi. Le prenotazioni sono state quasi 150.000, per cui la prenotazione media si è attestata a circa 35.400 euro. Rispetto ai primi due giorni della precedente emissione nel marzo 2023, un calo di circa 1,28 miliardi (-20%).
Inflazione italiana sotto 2%
Ad ogni modo, l’emissione del BTp Italia sta riscuotendo un discreto successo. C’è da dire che il confronto con le passate edizioni non è mai agevole.
Trattandosi di un bond indicizzato all’inflazione italiana, la domanda risente delle aspettative del mercato riguardo all’andamento futuro dei prezzi. Due anni fa, gli ordini complessivi ammontarono a 9,91 miliardi, di cui 8,5 miliardi derivanti dagli investitori retail. Erano ancora mesi di alta inflazione (era stata sopra il 9% nel febbraio del 2023 prima del collocamento), mentre adesso si aggira sotto il 2% e non ci sono timori evidenti per una sua risalita drastica nel breve e medio-lungo periodo.
Stima prima cedola di dicembre
L’emissione in corso riguarda un BTp Italia con scadenza 4 giugno 2032 e cedola reale minima dell’1,85%. Oggi, le famiglie avranno l’ultima occasione per prenotare. Domani, la palla passa agli investitori istituzionali, che avranno un paio di ore di tempo per inviare le loro prenotazioni. Improbabile che venga centrato il risultato del 2023, ma in un certo senso ciò rappresenta un segnale positivo per l’economia italiana.
Significa che c’è fiducia sulla stabilità dei prezzi al consumo.
La cedola potrà essere rivista al rialzo o confermata al termine del collocamento. Se venisse mantenuta, a quanto ammonterebbe verosimilmente il primo pagamento di dicembre? Su un lotto minimo di 1.000 euro, non certo inferiore ai 9,25 euro lordi (18,25 euro annuali). Questo è il tasso minimo garantito, equivalente a 8,09 euro netti, nel caso in cui l’inflazione nel semestre risulti negativa o nulla. Il Tesoro ha reso noto che l’indice FOI (ex tabacchi) di inizio semestre è stato fissato a 121,39. Dunque, per inizio ottobre (due mesi prima che avvenga il pagamento) quale valore dovremmo attenderci per tale indice?
Emissione BTp Italia in clima incerto
La risposta è tutt’altro che semplice. Possiamo immaginare che l’inflazione italiana si collochi per allora nel range 1,5-2% su base annua. Questo implicherebbe un indice FOI in area 122, in crescita più o meno di due terzi di punto percentuale rispetto all’inizio del semestre considerato. Orientativamente, ciò porterebbe a stimare una cedola lorda sui 16 euro e netta intorno ai 14 euro. Ma nulla ci vieta di pensare che l’inflazione possa accelerare nei prossimi mesi, magari in scia a tensioni internazionali. Così come, al contrario, che possa scendere per effetto di una crisi dell’economia europea e dell’impatto a breve termine dei dazi americani.