Mentre la Lega di Serie A ha da poco pubblicato i 7 pacchetti per la cessione dei diritti TV, successivamente al caos seguito all’assegnazione a Mediapro con bando secondario e alla rescissione del contratto effettuata nei giorni scorsi dai club per inadempienza da parte dell’intermediario spagnolo, la UEFA ha pubblicato la classifica del ranking per coefficienti, attraverso la quale verranno distribuiti 585 degli 1,95 miliardi di euro per la Champions League nella prossima stagione 2018/2019. Come già abbiamo scritto, il 25% della torta complessiva verrà erogata alle 32 squadre in qualità di premio di partecipazione e in misura uguale.

Parliamo di 488 milioni, ovvero di 15,25 milioni per ciascuna.

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E il market pool dalla prossima stagione varrà “solo” 292 milioni, dimezzato rispetto alla stagione appena trascorsa. Si tratta delle somme stanziate alle federazioni sulla base del numero di squadre inviate in Champions e del valore dei diritti domestici rispetto al totale europeo. La federazione italiana dovrebbe incassare un dividendo tra 55 e 60 milioni, ovvero di poco meno del 20%. Metà della somma verrà suddivisa tra le 4 partecipanti (Juventus, Napoli, Roma e Inter) sulla base del posizionamento in classifica di Serie A nel campionato appena concluso e secondo le seguenti percentuali: 40% – 30% – 20% – 10%. L’altra metà sarà suddivisa tra le squadre sulla base delle partite giocate rispetto al totale giocate da tutte le squadre della federazione. In sostanza, più si va avanti rispetto alle altre italiane, più si incassa.

La novità del ranking dalle uova d’oro

Un 30% verrà erogato in forma di premi di risultato. A tale proposito, 2,7 milioni sono assegnati per ciascuna vittoria e 900.000 euro per ogni pareggio ottenuti nella fase a gironi. Le 16 squadre che accederanno agli ottavi si beccheranno, poi, altri 9,5 milioni ciascuna, le 8 che arriveranno ai quarti altri 10,5 milioni, le semifinaliste ben 12 milioni e le finaliste 15, mentre chi alzerà la coppa si aggiudicherà un premio extra di 4 milioni.

La novità della prossima stagione è per l’appunto il ranking, in base al quale si assegnerà una fetta enorme della torta da suddividere tra i partecipanti. Si tratta di un chiaro tentativo della UEFA di premiare i club con un certo blasone, che abbiano riportato successi sportivi, pur ponderandoli per il fattore tempo. In particolare, la classifica viene stilata, tenendo conto dei risultati ottenuti nelle ultime 10 stagioni con riferimento a Champions ed Europa League, ma anche del numero di coppe europee in bacheca. La classifica prevede l’assegnazione di 1,108 quote di coefficiente per ogni posizione, partendo dalla 32-esima e fino alla prima. Al primo posto troviamo senza dubbio il Real Madrid con un coefficiente totale di 379 quote, seguito dal Barcellona con 317 e il Bayern Muenchen con 297. Quanto alle italiane, abbiamo la Juventus al settimo posto, il Milan al 16-esimo, l’Inter al 22-esimo, il Napoli al 28-esimo e la Roma al 32-esimo.

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Gli incassi attesi dalle italiane

Tuttavia, tenendo conto delle squadre che effettivamente si sono qualificate e in attesa di conoscere le 6 che accederanno tramite i preliminari, abbiamo la Juve al sesto posto, l’Inter al 15-esimo, il Napoli al 19-esimo e la Roma al 20-esimo. I nerazzurri potrebbero scivolare fino al 17-esimo posto con la qualificazione di Ajax e/o Benfica, mentre i partenopei e i giallorossi arriverebbero rispettivamente in 22-esima e 23-esima posizione, se oltre alle due suddette squadre, dovesse qualificarsi anche una tra Basilea e Dinamo Kiev. Sulla base di questi numeri, troviamo che la Juventus con certezza incasserà dal ranking 29,9 milioni, il Napoli tra un minimo di 12,2 e un massimo di 15,5, la Roma tra 11,1 e 14,4 milioni e l’Inter tra 17,7 e 19,9 milioni.

A questo punto, siamo in grado di calcolare quanto incasserà ciascuna delle 4 squadre italiane per la sola qualificazione alla Champions.

La Juventus sommerà il dividendo fisso da 15,25 milioni ai 29,9 milioni del ranking, oltre agli 11-12 milioni del market pool fisso e ai non meno 3 per la metà variabile, oltre ai premi che verranno incassati dai risultati sul campo nel girone di qualificazione. Supponendo che pareggi tutte le partite, sarebbero altri 5,4 milioni, se le vincesse tutte 16,2 milioni, se le perdesse tutte non percepirebbe alcunché. Dunque, la Juve avrà con certezza quasi 60 milioni per il solo accesso alla Champions, che arriverebbero a 76 nel caso vincesse tutte le gare del girone di qualificazione.

Passiamo al Napoli: 15,25 milioni fissi, 12,2-15,5 milioni dal ranking, 8-9 milioni dal market pool fisso e almeno 3 per la quota variabile, oltre agli incassi sui risultati ottenuti in campo. Totale: circa 40 milioni, che arriverebbero a un massimo di oltre 56. E la Roma? Sempre i 15,25 milioni fissi, gli 11,1-14,4 del ranking, i 5,7 del market pool fisso e altri 3 circa attesi da quello variabile. Fanno un totale di circa 38 milioni, che potrebbero arrivare a 54 vincendo tutte le partite del turno a gironi. Infine, l’Inter: tra i 15,25 milioni fissi, i 17,7-19,9 milioni del ranking, i 2,8 milioni del market pool fisso e altrettanti per la quota variabile, l’accesso alla Champions non varrebbe meno di 38-39 milioni, che diverrebbero 55 vincendo tutte le gare di qualificazione.

Tirando le somme, abbiamo che il solo accesso alla Champions League porterebbe alle 4 squadre italiane qualificate non meno di 175 milioni assodati. Per la Serie A, fanno il bilancio annuale di una squadra di medio-alto livello, quasi l’intero fatturato del Milan nella stagione 2016/2017. Non sono proprio noccioline. La partecipazione alle coppe europee diventa sempre più vitale per le finanze, oltre che per il prestigio dei club. E non stiamo nemmeno tenendo conto degli incassi allo stadio per le 3 partite casalinghe del girone di qualificazione, né degli sponsor, che in molti casi erogano bonus extra per il caso di accesso o di buoni risultati ottenuti in Champions.

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