E’ stato pubblicato il bilancio semestrale della Juventus, quello che copre il periodo che va dall’1 luglio al 31 dicembre del 2018. E la reazione del titolo bianconero in borsa non è stata positiva, crollando del 4,1% a 1,206 euro. Dalla sconfitta di settimana scorsa in trasferta contro l’Atletico Madrid nella gara di andata per gli ottavi di Champions League, la capitalizzazione a Piazza Affari si è ridotta di circa 250 milioni, segno che il mercato inizi a sgonfiare le alte valutazioni seguite all’ingresso di Cristiano Ronaldo in rosa nel luglio scorso.

Da allora, la crescita è stata di 550 milioni, arrivando a un massimo di 800 milioni fino, appunto, alla scorsa settimana. Tornando ai conti del club torinese, troviamo che la società ha chiuso i primi sei mesi della stagione 2018/2019 con un utile netto di 7,5 milioni, in crollo dell’82,7% rispetto ai 43,3 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

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I costi sono cresciuti più dei ricavi e la società conferma che il risultato finale dell’intera stagione sarà negativo e la sua entità dipenderà dall’andamento della squadra in Champions. Qualcuno inizia a seminare il dubbio che, sul piano strettamente finanziario, l’acquisto dell’attaccante portoghese si stia rivelando gravoso. E’ davvero così? Vediamo i numeri.

I numeri del bilancio semestrale Juve

La Juventus ha chiuso il semestre con ricavi in crescita di 39,63 milioni a 330,22 milioni. In questo dato, rientrano i 17,94 milioni in meno generati dai proventi della gestione dei calciatori. In altre parole, il saldo tra cessioni e acquisti, tenuto conto delle plusvalenze, è stato inferiore rispetto a quello di un anno prima. E qui abbiamo già l’effetto CR7, il cui impatto si è avuto con il calciomercato estivo dello scorso anno, quando il campione fu strappato al Real Madrid a un costo di cartellino, oneri vari inclusi, pari a 115 milioni di euro per un contratto quadriennale.

L’ingaggio non è mai stato reso formalmente noto, ma non è stata mai smentita dalla società la cifra dei 30-31 milioni di euro netti a stagione, che farebbero quasi 60 milioni lordi all’anno.

Dunque, nel primo semestre della stagione in corso, il solo ingaggio di Cristiano Ronaldo sui conti juventini può stimarsi che abbia impattato per 29 milioni. A questa cifra bisogna sommare la quota-parte dell’ammortamento del cartellino, cioè altri circa 14,35 milioni. Il totale fa 43,35 milioni. Questo il costo da coprire con ricavi che ne giustificano finanziariamente l’operazione eclatante di 8 mesi fa. E passiamo proprio ai ricavi. Quelli relativi alle gare, cioè ai biglietti staccati allo stadio Allianz, sono lievitati di 8 milioni a 38,26 milioni. Attenzione, perché qui si potrebbe cadere nell’errore di pensare che molti tifosi bianconeri, se non anche delle squadre avversarie, stiano accorrendo a frotte per vedere giocare un fenomeno come CR7. Non è così. I dati di Transfermarkt ci segnalano una situazione a dir poco paradossale: nelle prime 13 gare casalinghe di Serie A, gli spettatori medi sono diminuiti di circa l’1% all’Allianz, attestandosi poco sopra le 39.000 unità.

Il crollo delle azioni Juventus è giustificato dalla sconfitta a Madrid agli ottavi di Champions?

Che succede? Sappiamo che l’Allianz non consente una crescita sostanziosa dei tifosi tra gli spalti, avendo una capienza di poco meno di 41.500 tifosi. Per questo, la Juventus non ha potuto fare altro che cercare di monetizzare l’arrivo di Cristiano Ronaldo con l’aumento dei prezzi dei biglietti. Un abbonamento in curva è rincarato di 100 euro a 595 euro, tanto per fare un esempio. Questo spiega perché, a fronte di un calo pur minimo delle presenze medie, gli incassi stiano salendo del 26,4%, prova che il biglietto medio staccato ai botteghini sarebbe di quasi il 30% più alto di un anno fa.

In più, i ricavi da vendite di prodotti e licenze (merchandising) risultano aumentati di 11,86 milioni a 26,5 milioni, a fronte di maggiori costi connessi per 6,3 milioni. Ciò significa che la vendita di magliette, cappellini e gadget vari ha fruttato nei primi 6 mesi dall’arrivo di CR7 qualcosa come 5,56 milioni di euro netti in più. E, infine, ci sono i ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni e la pubblicità, in crescita anch’essi di 18,1 milioni a 61,4 milioni, tra cui i 15 milioni di bonus riconosciuto da Adidas alla Juventus per la crescita dell’immagine esibita nel corso del 2018. Ora, quanto ciò possa legarsi all’arrivo di CR7 è assai opinabile, ma non c’è dubbio che egli abbia fatto la differenza, facendo propendere la bilancia favorevolmente, tant’è che la stessa Adidas ha rinnovato il contratto che la lega al club bianconero per altre 8 stagioni e a 51 milioni di euro a stagione dai 23,25 milioni del contratto in corso, a riconoscimento dell’accresciuto appeal della squadra, anche grazie alla presenza dell’ex Real.

L’impatto netto di CR7 sui conti Juve

Tirando le somme, Cristiano Ronaldo ha comportato un onere di circa 43,3 milioni a bilancio nel primo semestre di questa stagione, a fronte dei quali sono stati generati 8 milioni in più dalla vendita di biglietti e abbonamenti, 5,56 milioni netti dal merchandising e altri 18 milioni e passa sul fronte degli sponsor e della pubblicità. In tutto, i maggiori ricavi ammontano a 31,66 milioni, sebbene non abbiamo alcuna certezza che tutta questa cifra vada attribuita solamente all’acquisto dell’attaccante portoghese. In altre parole, il costo sarebbe stato coperto per circa il 73%. Resta uno sbilanciamento del restante 27%, pari a un extra-costo netto annualizzato di quasi 23,5 milioni. E, però, abbiamo già detto che la Juventus incasserà, a partire dalla stagione prossima, 28 milioni di euro in più dalla sola Adidas, una somma che più che coprirebbe il costo di CR7 non ancora coperto. Tuttavia, dobbiamo precisare che il bonus di 15 milioni erogato a dicembre sia stato una tantum, tolto il quale rimarrebbe un “buco” di circa 25,5 milioni all’anno.

Azioni Juventus in bolla con Cristiano Ronaldo?

Dunque, oggi come oggi parrebbe che l’acquisto di Cristiano Ronaldo sia destinato a rivelarsi un investimento in perdita. Tuttavia, la scommessa di Andrea Agnelli sta proprio nella maggiore capacità della società di fare utili da canali come il merchandising e gli sponsor. I contratti con questi ultimi potrebbero essere rinegoziati già sul finire di questa stagione, specie se la Juventus dovesse sorprendere positivamente in Champions. Peccato solo che per le prossime due stagioni, i diritti della Serie A risultano “bloccati” ai prezzi concordati lo scorso anno e dopo mesi di odissea nelle trattative con gli operatori interessati, altrimenti l’intero pacchetto del campionato avrebbe ricevuto maggiori attenzioni e offerte, accelerando la copertura dei costi della Juve relativa all’acquisto. Per concludere, serve ancora qualche semestre per capire l’effettiva capacità dei bianconeri di monetizzare dall’affare. La strada sembra essere stata imboccata positivamente, anche se nel semestre in corso, venendo meno sui conti il bonus Adidas e restando in vigore il contratto da poco più di 23 milioni con lo sponsor, molto probabile, per non dire quasi certo, che il saldo netto di CR7 a bilancio sarà ancora più negativo. La musica inizierebbe a cambiare verosimilmente dalla stagione prossima.

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