I bonus edilizi 2025 dovranno fare i conti con il taglio alle detrazioni previsto nella L.n°207/2024, Legge di bilancio 2025.
Infatti, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025 al ricorrere di specifiche condizioni, il contribuente potrebbe subire un abbattimento della detrazione in dichiarazione dei redditi che in molti casi renderà poco conveniente ristrutturare le propria casa.
La nuova norma prevede la riduzione delle detrazioni, comprese quelle per bonus edilizi richiamando genericamente l’art.16-bis del DPR 917/86, TUIR dunque il bonus al 50% per ristrutturazioni edilizie.
Tuttavia per capire quali sono effettivamente i bonus interessati dal taglio bisogna prendere a riferimento le indicazioni contenute nel dossier ufficiale sulla legge di bilancio 2025.
E qui le sorprese non mancano.
La penalizzazione opera per tutti coloro che mettono mano al proprio immobile, indipendentemente dalla tipologia di bonus spettante.
Vediamo quali sono i reali impatti della nuova norma.
Il taglio alle detrazioni Irpef nella Legge di bilancio 2025
La legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) introduce, a partire dal periodo d’imposta 2025, un doppio tetto alle detrazioni Irpef per chi dichiara oltre 75.000 € (reddito complessivo al netto dell’abitazione principale):
- le spese per le quali è prevista un’agevolazione potranno essere ammesse in detrazione solo entro 14.000 € l’anno;
- tetto che scende a 8.000 € per i redditi sopra 100.000 €.
Questi importi però vanno poi moltiplicati per un coefficiente familiare (0,50 nessun figlio, 0,70 un figlio, 0,85 due figli, 1 se più di due o con almeno un figlio disabile).
Cosicché, ad esempio, con 90.000 € di reddito e un figlio il massimale scende a 9.800 €.
Restano escluse dal computo le spese sanitarie e gli investimenti in start‑up o PMI innovative, mentre tutte le rate di spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 continuano a seguire le vecchie regole e non concorrono ai nuovi limiti; viceversa, le rate relative a esborsi effettuati dal 2025 (bonus edilizi compresi) dovranno essere conteggiate di anno in anno sino al raggiungimento del massimale.
Bonus edilizi 2025. A quali agevolazioni si applica il taglio alle detrazioni?
Diciamo subito che anche per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, le spese per interventi edilizi sostenute entro il 31 dicembre 2024 non subiranno alcun taglio.
Tuttavia il discorso cambia per quelle pagate dal 1° gennaio 2025.
Infatti, si applica il nuovo art.16-ter c.5 del TUIR:
Ai fini del computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese di cui al comma 1 del presente articolo, per le spese detraibili ai sensi dell’articolo 16-bis ovvero di altre disposizioni normative, la cui detrazione è ripartita in più annualità, rilevano le rate di spesa riferite a ciascun anno. Sono comunque esclusi dal predetto computo gli oneri detraibili ai sensi dell’articolo 15, commi 1, lettere a) e b), e 1-ter, sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024, i premi di assicurazione detraibili ai sensi dell’articolo 15, comma 1, lettere f) e f-bis), sostenuti in dipendenza di contratti stipulati fino al 31 dicembre 2024 nonché le rate delle spese detraibili ai sensi dell’articolo 16-bis ovvero di altre disposizioni normative, sostenute fino al 31 dicembre 2024.
In pratica, dal 2025, rispetto ai bonus edilizi qui in parola:
- per le spese edilizie sostenute dal 1° gennaio 2025 concorrono al limite di spesa detraibile (14.000 o 8.000 euro da moltiplicare per i coefficienti sopra individuati) le rate di spesa riferite a ciascun anno;
- per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 invece le rate di spesa non concorreranno al limite detraibile.
Dunque ad esempio, ipotizzando un intervento di ristrutturazione 2025 costato 50.000 euro, la quota di spesa annuale ossia 5.000 (50.000/10-dieci perchè la detrazione della spesa è ammessa in 10 anni) concorrerà alla spesa massima ammessa in detrazione (14.000 o 8.000 euro da moltiplicare per i coefficienti sopra individuati).
Tutti i bonus interessati dal taglio
La nuova norma prevede la riduzione delle detrazioni, comprese quelle per bonus edilizi richiamando genericamente l’art.16-bis del DPR 917/86, TUIR dunque il bonus al 50% per ristrutturazioni edilizie.
Tuttavia, per individuare i bonus soggetti al taglio, è necessario prendere le indicazioni contenute nel dossier ufficiale della L. di bilancio 2025.
Da qui, è corretto affermare che il taglio alle detrazioni, comprese quelle per lavori edilizi, riguarda anche:
- ecobonus– art. 14 dl n. 63 del 2014 e art. 1 co. 344 e 345 l. n. 266 del 2006 (ecobonus);
- sismabonus- art. 16 co. da 1-bis a 1-septies dl n. 63 del 2013;
- riqualificazione edilizia-art. 16, co. 1, dl n. 63 del 2013 e art. 1, co.219 l. 160 del 2019;
- abbattimento barriere architettoniche– art. 119-ter dl 34 del 2020;
- superbonus– Art. 119, co. 8-bis d-l. n. 34 del 2020.
Nei fatti, tutti i bonus edilizi sono interessati dal taglio.
Riassumendo
- La legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) introduce, per i redditi complessivi > 75.000 €, un tetto annuale alle spese detraibili: 14.000 €, che scende a 8.000 € oltre 100.000 €; l’importo va moltiplicato per un coefficiente familiare (0,50‑1).
- Il massimale include tutte le detrazioni Irpef, bonus edilizi compresi (art. 16‑bis TUIR e agevolazioni collegate: ristrutturazioni 50 %, ecobonus, sismabonus, superbonus, bonus barriere, ecc.).
- Per le spese sostenute dal 1° gennaio 2025, ogni rata annuale della detrazione concorre al tetto di spesa;
- le rate relative a esborsi effettuati entro il 31 dicembre 2024 restano escluse e continuano a godere delle vecchie regole.
- Restano comunque fuori dal conteggio le spese sanitarie e gli investimenti in start‑up/PMI innovative.
- Di fatto, chi realizza lavori nel 2025 con costi elevati e redditi alti rischia di non recuperare integralmente il 50 % (o altra aliquota) perché la quota annua di detrazione si “mangia” rapidamente il nuovo plafond