Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Concordato Preventivo Biennale (CPB): pubblicata la metodologia per le proposte 2025-2026

Il concordato preventivo biennale (CPB) 2025-2026 entra nel vivo con la nuova metodologia ufficializzata dal MEF il 22 maggio.
6 mesi fa
2 minuti di lettura
concordato preventivo biennale
Foto © Licenza Creative Commons

Il 22 maggio è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), firmato il 28 aprile, che stabilisce i criteri operativi per l’elaborazione delle proposte di concordato preventivo biennale (CPB) relative al biennio 2025-2026.

Si tratta di un passo fondamentale nell’attuazione della nuova disciplina fiscale prevista dal decreto legislativo n. 13/2024, che introduce un innovativo strumento di compliance tra fisco e contribuenti soggetti agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa).

Il quadro normativo del CPB (Concordato preventivo biennale)

La disciplina del concordato preventivo biennale (CPB) è stata delineata dal decreto legislativo 13/2024, con l’obiettivo di promuovere la certezza del diritto, la semplificazione del rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti e, soprattutto, un sistema basato sulla collaborazione preventiva.

L’articolo 9 del decreto stabilisce che la metodologia per formulare le proposte di concordato debba essere definita da un apposito decreto ministeriale, emanato dal Mef su proposta dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto del 28 aprile 2025 rappresenta l’attuazione concreta di tale disposizione e costituisce il riferimento tecnico-operativo per l’Agenzia delle Entrate nella predisposizione delle proposte per il prossimo biennio fiscale periodo 2025-2026 (seconda edizione).

Metodologia fondata su dati settoriali e andamenti economici

La nuova metodologia mantiene l’impostazione già sperimentata con il decreto del 14 giugno 2024, relativo al primo ciclo del CPB (2024-2025), ma introduce aggiornamenti sostanziali. Le novità più rilevanti riguardano l’adeguamento dei dati e delle stime in base alle più recenti proiezioni macroeconomiche, tra cui le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo (Pil).

Il meccanismo di calcolo delle proposte è costruito su una serie di elementi che comprendono:

  • Le specificità dell’attività economica svolta;
  • I dati degli Isa associati al contribuente;
  • L’evoluzione dei mercati e dei contesti economici di riferimento;
  • Indicatori macroeconomici aggiornati al 2025.

Il risultato è un sistema calibrato per offrire previsioni affidabili e coerenti con le condizioni reali del tessuto produttivo e professionale italiano.

Chi può accedere al CPB per il biennio 2025-2026

L’adesione al nuovo ciclo del concordato preventivo biennale (CPB) è riservata ai contribuenti che nel 2024 hanno svolto, come attività principale, una delle attività economiche per cui sono disponibili gli Isa. I settori coinvolti includono:

  • Agricoltura;
  • Industria manifatturiera;
  • Servizi;
  • Professioni;
  • Commercio.

Un aspetto importante riguarda l’esclusione dei soggetti che abbiano già accettato una proposta per il periodo 2024-2025. Il nuovo CPB, quindi, si rivolge solo a coloro che non hanno in corso un’adesione precedente. Non possono aderire nemmeno a questa seconda edizione i contribuenti in regime forfettario.

Cosa prevede la proposta di concordato

L’Agenzia delle entrate formulerà per ciascun contribuente una proposta personalizzata relativa al biennio 2025-2026. Tale proposta si basa su una stima dei redditi da lavoro autonomo o d’impresa e sul valore della produzione netta, secondo quanto previsto dalla disciplina del CPB.

La proposta è vincolante sia per l’amministrazione che per il contribuente, in caso di accettazione, e ha l’effetto di stabilizzare l’imposizione fiscale per due anni.

Tuttavia, la normativa prevede anche una clausola di salvaguardia per eventi eccezionali: nel caso in cui nel 2025 si verifichino circostanze straordinarie, il reddito concordato potrà essere oggetto di una riduzione.

Obiettivi strategici del CPB

Il concordato preventivo biennale (CPB) rappresenta una strategia innovativa di compliance collaborativa, pensata per incentivare l’adempimento spontaneo e rafforzare la fiducia reciproca tra Stato e contribuenti. Tra gli obiettivi del CPB si possono individuare:

  • La riduzione del contenzioso tributario;
  • La semplificazione degli obblighi dichiarativi;
  • La promozione della trasparenza;
  • La prevedibilità dell’imposizione fiscale;
  • L’efficientamento delle risorse dell’Agenzia delle entrate.

Tutto ciò si inserisce nel più ampio processo di modernizzazione del sistema tributario italiano, orientato alla digitalizzazione e alla personalizzazione dei rapporti con i contribuenti.

Riassumendo

  • Approvata la metodologia per il CPB 2025-2026 con decreto MEF del 28 aprile.
  • Basata su dati ISA, settori economici e aggiornamenti macroeconomici come il PIL.
  • Accesso riservato ai contribuenti ISA attivi nei settori ammessi e non già aderenti.
  • Le proposte riguardano redditi e produzione netta per lavoro autonomo e imprese.
  • Il CPB favorisce semplificazione, trasparenza e collaborazione tra Fisco e contribuenti.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.