Martedì pomeriggio, il Tesoro aveva annunciato l’emissione tramite collocamento sindacato del nuovo BTp a 5 anni con scadenza 1 ottobre 2030 (ISIN: IT0005654642) e la riapertura per 5 miliardi di euro (no grow) del BTp Green con scadenza 30 ottobre 2037 e cedola 4,05% (ISIN: IT0005596470). Al termine dell’operazione, che si è tenuta ieri, sono entrate nelle casse dello stato 17 miliardi. Infatti, l’importo emesso in relazione alla scadenza più corta è stato di 12 miliardi rispetto ad ordini per un controvalore superiore ai 120 miliardi. Per quanto riguarda, invece, il bond legato ad obiettivi di sostenibilità ambientale, gli ordini sono stati pari a 94 miliardi. Totale: più di 214 miliardi, un multiplo di circa 12,6 volte l’offerta.
Cedola e rendimento del nuovo bond a 5 anni
Il BTp ottobre 2030 alla fine ha spuntato un rendimento a 8 punti base sopra l’attuale benchmark a 5 anni, quello che ha scadenza in data 1 luglio 2030 e cedola 2,95% (ISIN: IT0005637399). Offre il 2,768% annuale lordo per mezzo di una cedola del 2,70% e di un prezzo di re-offer di 99,761 centesimi. Il Tesoro ha reso noto che la prima cedola, che sarà messa in pagamento l’1 ottobre prossimo, sarà corta e pari allo 0,826230% del capitale nominale, corrispondente a 112 giorni di possesso dalla data di regolamento dell’11 giugno. Il rendimento del BTp Green 2037 è stato fissato, invece, a +6 punti sul titolo marzo 2037, per cui sotto al 3,692%. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 103,866. La prima tranche era stata collocata sul mercato nel maggio del 2024.
L’alta domanda è, chiaramente, un ottimo segno per il mercato sovrano italiano. Ennesima conferma di un trend positivo che va avanti da parecchi mesi e che ha portato lo spread a 10 anni sotto i 100 punti base. Le agenzie di rating promuovono i conti pubblici insieme agli analisti privati e alle istituzioni internazionali. Ieri, la Commissione europea ha inserito l’Italia nella lista degli stati sottoposti a procedura d’infrazione ai quali non saranno richiesti nuovi aggiustamenti fiscali.
In sostanza, il nostro bilancio è stato promosso insieme a quelli di Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. Belgio e Romania, invece, dovranno intensificare gli sforzi per correggere gli alti deficit.
BTp ottobre 2030 emesso prima del taglio dei tassi BCE
Il successo del BTp ottobre 2030 e della nuova tranche del BTp Green 2037 dipende in parte anche dalla previsione del mercato sui tassi di interesse. Gli investitori si aspettano che la Banca Centrale Europea li tagli oggi per un altro 0,25%. Sarebbe l’ottava volta in un anno. Scontano un ulteriore taglio della medesima entità entro dicembre. Un costo del denaro più basso riduce il rischio sovrano percepito per quegli stati fiscalmente meno sani. Riducendo la spesa per interessi, rende più sostenibili i loro debiti. Il ritorno agli acquisti dopo un turbolento mese di marzo, ha già portato sotto il 3% il rendimento medio ponderato dei nostri titoli di stato sul mercato a maggio. Era salito al 3,287% due mesi prima.