La prima emissione risale ad appena un paio di settimane fa e già il Tesoro ha pensato bene di offrirne una seconda tranche. Il nuovo BTp a 7 anni (ISIN: IT0005647265) sarà in asta martedì 13 maggio per l’importo compreso tra un minimo di 2 e un massimo di 2,5 miliardi di euro. All’asta supplementare del giorno successivo ci sarà un’ulteriore offerta fino a 500 milioni. Scadenza 15 luglio 2032, stacca cedola annuale lorda del 3,25% con corresponsione semestrale dell’1,625%.
Prima cedola corta a luglio
La prima cedola del BTp a 7 anni sarà messa in pagamento il prossimo 15 luglio. Per allora il possesso per gli investitori sarà stato di appena 81 giorni dalla data di emissione del 25 aprile.
Per questa ragione la prima sarà una cedola corta, ossia commisurata al semestre di 181 giorni. Il tasso corrisposto all’obbligazionista è dello 0,727210%. Per ogni lotto minimo di 1.000 euro, si riceveranno 7,27 euro lordi. Al netto dell’imposta del 12,50%, fanno 6,36 euro. A partire dal 15 gennaio 2026 le cedole semestrali saranno tutte piene e pari a 16,25 euro lordi o 14,22 euro netti.
Il BTp a 7 anni si acquistava lo scorso venerdì appena sopra la pari, a circa 100,47. In pratica, per inserire in portafoglio un lotto minimo di 1.000 euro, bisognava spendere quasi 1.005 euro. Per quanto detto sopra, tuttavia, già tra un paio di mesi l’investitore coprirebbe il costo extra sostenuto con l’incasso della prima cedola.
Duration medio-alta
Da notare che il BTp a 7 anni assume una valenza particolare sul mercato del debito italiano. Questa è la scadenza media dei titoli di stato, per cui il bond offre un segnale immediato del costo generale per lo stato.
La cedola annuale netta del 2,84% resta interessante, specie se si considera che ci troviamo in una fase di rendimenti calanti sul tratto medio-breve della curva dei tassi. Ciononostante, questo titolo presenta anche un discreto appeal speculativo, data la “duration” di 6,26 anni. Se il rendimento scendesse dell’1%, la quotazione salirebbe di oltre il 6%.
BTp 7 anni finora poco scambiato tra investitori retail
Le famiglie italiane tendono a puntellare proprio questo tratto della curva, acquistando perlopiù scadenze fino ai 7 anni come il BTp in esame. In queste poche sedute di negoziazioni, fra l’altro intermezzate dalle festività, il bond ha registrato fino al giovedì scorso 674 contratti per un controvalore complessivo di 52 milioni. Il contratto medio è stato, quindi, di oltre 77.000 euro. Un importo elevato, visto che generalmente per un titolo di stato italiano siamo su livelli più che dimezzati. A quanto pare, finora le compravendite hanno riguardato perlopiù gli investitori istituzionali. Vedremo se dopo l’asta di martedì prossimo si affacceranno le famiglie.