L’assegno sociale rappresenta uno dei principali strumenti di sostegno economico nel panorama italiano, pensato per garantire un minimo vitale a coloro che, superata una certa soglia d’età, non hanno potuto maturare i requisiti contributivi per accedere alla pensione di vecchiaia. Si tratta di un intervento assistenziale, erogato dall’INPS, che svolge un ruolo fondamentale nel contrasto alla povertà tra gli anziani.
In redazione è arrivato un quesito.
Salve, sono residente in Italia da 8 anni e 10 mesi. Non ho contributi di lavoro ed ho 67 (anni) compiuti tra qualche giorno. Sono a chiedere se posso fare domanda all’INPS per l’assegno sociale.
Finalità e natura dell’assegno sociale
Questa prestazione non ha carattere previdenziale, bensì assistenziale: viene infatti concessa indipendentemente da una storia contributiva alle persone che si trovano in condizioni economiche disagiate.
È destinata a chi ha raggiunto i 67 anni di età e non dispone dei mezzi economici sufficienti per garantirsi un’esistenza dignitosa.
L’erogazione avviene mensilmente e mira a colmare il divario tra i redditi percepiti e la soglia minima prevista dalla normativa. Non è soggetta a tassazione IRPEF, il che la rende interamente fruibile da chi ne beneficia.
Requisiti anagrafici e reddituali
Per ottenere l’assegno sociale è imprescindibile aver compiuto almeno 67 anni, soglia fissata dalla legge come criterio anagrafico per accedere alla misura.
Oltre all’età, è fondamentale rispettare precise condizioni reddituali. Nel dettaglio, l’importo massimo assegno sociale che si può percepire nel 2025 è di 538,69 euro al mese, corrisposti per tredici mensilità annue. Questo importo viene garantito a chi non possiede alcun tipo di reddito.
Se il soggetto ha un reddito personale, l’importo dell’assegno verrà ridotto in misura proporzionale fino ad azzerarsi qualora venga superata la soglia massima prevista.
In particolare:
- Chi vive da solo non deve superare un reddito annuo di 7.002,97 euro.
- Chi è coniugato deve invece rimanere sotto il tetto complessivo di 14.005,94 euro annui, considerando i redditi cumulati della coppia.
Il beneficio decade completamente se i limiti vengono superati. È importante sottolineare che eventuali variazioni reddituali devono essere comunicate tempestivamente all’INPS per evitare indebiti o sospensioni.
Assegno sociale: la residenza stabile come condizione essenziale
Uno degli aspetti più delicati della normativa riguarda il requisito della residenza prolungata. Per accedere all’assegno sociale, infatti, è necessario dimostrare una permanenza ininterrotta in Italia di almeno dieci anni.
Questo vincolo è stato introdotto per rafforzare il legame tra la prestazione e il territorio nazionale, assicurando che il beneficio venga riconosciuto a coloro che hanno consolidato un reale radicamento nel Paese. La residenza deve essere legale, documentabile e continuativa.
Il mancato rispetto di questo criterio, anche per brevi periodi, comporta l’inammissibilità della domanda. Inoltre, è richiesta la permanenza sul territorio italiano anche dopo il riconoscimento dell’assegno, pena la sospensione della prestazione.
I soggetti ammessi alla misura
L’accesso all’assegno sociale non è limitato ai soli cittadini italiani. La platea dei beneficiari comprende infatti anche:
- Cittadini comunitari che risultano regolarmente iscritti all’anagrafe del Comune di residenza.
- Cittadini extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo (ex carta di soggiorno).
- Familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione Europea, se in possesso di titolo di soggiorno valido.
- Stranieri titolari dello status di rifugiato politico o beneficiari di protezione sussidiaria.
Questa apertura riflette il principio di inclusione sociale previsto dalla normativa italiana, che riconosce il diritto all’assistenza anche a categorie fragili non cittadine, purché in regola con le condizioni giuridiche e amministrative previste.
Come e quando presentare la domanda assegno sociale
L’istanza per ottenere l’assegno sociale deve essere inoltrata telematicamente sul portale dell’INPS, attraverso i servizi online dell’Istituto, tramite contact center oppure con il supporto di un patronato. È cruciale prestare attenzione alla tempistica: il diritto decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
Pertanto, è consigliabile presentare la richiesta con un certo anticipo rispetto al compimento dei 67 anni, al fine di non ritardare l’inizio dell’erogazione. Non sono previsti arretrati per i mesi precedenti alla richiesta: il diritto non ha effetto retroattivo.
Nel modulo di domanda è necessario fornire tutte le informazioni relative alla propria situazione anagrafica, reddituale e residenziale, allegando eventuale documentazione aggiuntiva a sostegno della posizione.
Monitoraggio e controlli
Poiché si tratta di una misura assistenziale soggetta a condizioni economiche variabili, l’assegno sociale è soggetto a controlli periodici da parte dell’INPS. I beneficiari sono tenuti a comunicare qualsiasi variazione della situazione reddituale o familiare che possa incidere sul diritto o sull’entità dell’importo erogato.
L’INPS può effettuare verifiche anche d’ufficio e revocare il beneficio in caso di dichiarazioni mendaci, con conseguente obbligo di restituzione delle somme percepite indebitamente.