Accordo OMS sulle pandemie, intesa storica per prevenire nuove crisi globali

Accordo OMS sulle pandemie in vista dell’approvazione a maggio: condivisione, equità e cooperazione al centro del nuovo trattato.
1 mese fa
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PMS e pandemie

Dopo oltre tre anni di trattative e tredici round negoziali, i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno trovato un’intesa storica: un accordo globale per prevenire, prepararsi e rispondere in modo coordinato alle future pandemie. Il documento sarà ora presentato ufficialmente all’Assemblea Mondiale della Sanità, prevista per maggio 2025 a Ginevra, dove potrà essere approvato definitivamente. L’obiettivo è ambizioso: evitare gli errori commessi durante la pandemia da Covid-19, garantendo maggiore trasparenza, condivisione e accesso equo alle risorse sanitarie.

OMS e Pandemie, condivisione dei patogeni e accesso ai farmaci

Uno dei cardini dell’accordo è la condivisione tempestiva delle informazioni sui nuovi agenti patogeni, incluse le sequenze genetiche.

Ogni Paese sarà tenuto a fornire tali dati all’OMS in modo rapido e trasparente, per permettere una risposta sanitaria efficace già nelle fasi iniziali di un’eventuale emergenza. In parallelo, il trattato prevede la destinazione del 20% dei prodotti sanitari sviluppati (come vaccini, terapie o strumenti diagnostici) all’OMS, che potrà distribuirli ai Paesi meno abbienti in caso di necessità. La suddivisione prevede un 10% in forma gratuita e un altro 10% a prezzo calmierato.

È un tentativo concreto di correggere le disuguaglianze vissute durante il Covid-19, quando i Paesi più ricchi hanno avuto accesso prioritario a vaccini e cure, lasciando molti Stati a reddito medio e basso in una situazione di estrema vulnerabilità. L’OMS, con questo strumento, potrà agire più rapidamente nella redistribuzione di risorse essenziali, bilanciando i rapporti tra Nord e Sud del mondo.

Sovranità nazionale e tecnologie volontarie

Il nuovo accordo ha cercato di equilibrare gli impegni globali con il rispetto della sovranità nazionale.

Ogni Stato manterrà piena autonomia sulle scelte interne, incluse quelle relative alle vaccinazioni obbligatorie, alle misure restrittive e ai controlli di frontiera. Il trattato, infatti, non impone direttamente queste misure, ma punta piuttosto a creare un quadro comune di preparazione e collaborazione. Altro punto centrale riguarda il trasferimento delle tecnologie sanitarie: sarà possibile solo tramite accordi volontari tra le parti. Non ci saranno quindi obblighi imposti per la condivisione di brevetti o know-how, una decisione presa per rassicurare molti Stati e attori privati preoccupati per la tutela della proprietà intellettuale.

Il testo finale rappresenta una mediazione tra le posizioni più avanzate e quelle più prudenti. Alcune disposizioni inizialmente proposte, ritenute troppo vincolanti, sono state alleggerite per garantire un consenso ampio. Ma il valore politico dell’intesa resta alto: per la prima volta, oltre 190 Paesi si impegnano a cooperare su base permanente nella lotta alle pandemie. Il trattato include anche strumenti per rafforzare i sistemi sanitari nazionali, potenziare l’allerta precoce e migliorare la formazione del personale sanitario.

Per entrare in vigore, l’accordo dovrà essere ratificato da almeno 60 Stati membri. A quel punto diventerà uno strumento operativo, con un impatto concreto sulla governance sanitaria internazionale. La sua reale efficacia, però, dipenderà dalla volontà dei singoli governi di attuarlo in modo coerente e trasparente.

OMS e pandemie, un’occasione da non perdere

La pandemia di Covid-19 ha dimostrato quanto il mondo sia interconnesso e quanto sia fragile di fronte alle crisi sanitarie.

Con questo nuovo accordo, l’OMS cerca di trasformare quella lezione in un’opportunità: costruire un sistema più equo, collaborativo e pronto ad affrontare le emergenze. Il trattato non sarà una bacchetta magica, ma rappresenta il primo vero tentativo strutturale di affrontare le pandemie con una visione globale. Una base su cui costruire un futuro più sicuro per tutti.

In sintesi.

  • Raggiunto un accordo OMS per prevenire e gestire le future pandemie in modo coordinato.
  • Previste condivisione dei patogeni, accesso equo ai farmaci e rispetto della sovranità nazionale.
  • L’intesa sarà approvata a maggio e dovrà essere ratificata da almeno 60 Paesi per entrare in vigore.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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