La visita del presidente Recep Tayyip Erdogan a Roma è stata l’occasione per sottoscrivere un accordo tra Italia e Turchia, al fine di potenziare le relazioni commerciali. La premier Giorgia Meloni ha un buon rapporto con Ankara e ieri per i 9 memorandum d’intesa tra i due governi erano presenti numerosi ministri e 500 imprese di entrambi i Paesi con 150 incontri bilaterali business-to-business. Obiettivo: portare l’interscambio commerciale a 40 miliardi di euro all’anno. Nel 2024 è stato di circa 30 miliardi.
Import/export a favore dell’Italia
E l’accordo tra Italia e Turchia ha riguardato settori nevralgici come difesa e telecomunicazioni. Colossi come Leonardo e Baykar hanno sottoscritto un’intesa sui droni, così come Sparkle di TIM con Turkcell.
Ricordiamo, poi, che i due Paesi organizzeranno insieme gli Europei di calcio per il 2032. L’Italia è primo partner commerciale della Turchia nel Mediterraneo e secondo in Europa dopo la Germania. I numeri sono a nostro favore. L’anno scorso abbiamo esportato verso Ankara merci per 19,1 miliardi di dollari, mentre ne abbiamo importate per 12,93 miliardi. Il saldo è stato attivo per quasi 6 miliardi.
Boom interscambio negli anni
Altro dato importante riguarda la forte crescita dell’interscambio, che in un decennio è salito del 57%. In particolare, le nostre esportazioni hanno segnato un rialzo del 48% e le importazioni del 73%. E tutto questo con una lira turca che nel frattempo ha perso oltre il 90% del suo valore contro l’euro. Emerge che le nostre esportazioni nette riguardano in grossa parte perle, preziosi, metalli e monete (5,8 miliardi di dollari), macchinari, reattori nucleari e caldaie (2,7 miliardi), mentre le principali importazioni sono di veicoli diversi da ferrovie e tram (1,9 miliardi).
L’accordo tra Italia e Turchia potrà consentire alle nostre imprese di superare la Germania in termini di interscambio. In effetti, è vero che questo sia più alto tra Berlino e Ankara. Lo scorso anno, le imprese turche hanno venduto 20,4 miliardi e acquistato per 27,1 miliardi dalle controparti tedesche. Totale: 47,5 miliardi. Ma la crescita nell’ultimo decennio è stata molto più lenta rispetto a quella italo-turca: +25% le esportazioni e +15% le importazioni turche verso e dalla Germania.
Accordo Italia Turchia strategico
Il mercato anatolico è composto da oltre 85 milioni di consumatori per un Pil di 1.200 miliardi di dollari. Si tratta ormai di un’economia emergente di dimensioni rilevanti sul piano internazionale. E possiede una posizione strategica, a cavallo tra Europa e Asia e vicino all’Africa. Membro della NATO, gode di buoni rapporti con Russia e Cina. Paese mussulmano, fa spesso da ponte tra Occidente e Medio Oriente. L’accordo tra Italia e Turchia è reciprocamente vantaggioso. Erdogan non ha rinunciato all’idea di entrare nell’Unione Europea, anche se le chance appaiono basse nel medio periodo. E l’Italia ha bisogno del suo aiuto per stabilizzare la situazione geopolitica in Nord Africa per frenare il flusso degli sbarchi.