Negli ultimi anni, l’attenzione verso la valorizzazione del patrimonio immobiliare residenziale attraverso interventi di riqualificazione ambientale è cresciuta notevolmente. In questo contesto, il cosiddetto “bonus verde” rappresenta una misura fiscale di particolare interesse per chi desidera migliorare gli spazi esterni delle proprie abitazioni, con interventi che includono anche l’installazione di impianti di irrigazione. Questa agevolazione, ancora valida per spese sostenute fino al 31 dicembre 2024, consente ai contribuenti di beneficiare di una detrazione IRPEF specifica per lavori legati alla sistemazione delle aree scoperte di edifici esistenti.
Origini e quadro normativo del bonus verde
La misura è stata introdotta per la prima volta dalla legge di bilancio 2018 (legge 27 dicembre 2017, n. 205), all’articolo 1, commi da 12 a 15.
La norma ha previsto una detrazione fiscale pari al 36% su una spesa massima di 5.000 euro per ogni unità immobiliare a uso abitativo. Il beneficio riguarda interventi finalizzati alla “sistemazione a verde” di spazi scoperti privati, comprendendo un’ampia gamma di lavori, tra cui:
- la realizzazione di giardini e aree verdi;
- la posa in opera di recinzioni;
- l’installazione di impianti di irrigazione;
- la costruzione di pozzi;
- l’installazione di coperture verdi e giardini pensili.
L’agevolazione, inizialmente a carattere temporaneo, è stata successivamente prorogata fino alle spese sostenute nel 2024 grazie all’articolo 1, comma 38, della legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021), consolidandosi come uno strumento stabile per incentivare il verde urbano e privato. Il bonus verde non è stato prorogato alle spese del 2025.
Caratteristiche dell’agevolazione
Il bonus verde per impianto irrigazione, così come per gli altri interventi inclusi nella misura, prevede una detrazione del 36% sull’importo effettivamente sostenuto, con un limite massimo di 5.000 euro per ogni immobile residenziale.
Di conseguenza, la detrazione massima ottenibile è pari a 1.800 euro.
È importante sottolineare che la detrazione viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Questo significa che, ad esempio, per una spesa di 5.000 euro effettuata nel 2024, il contribuente potrà portare in detrazione 180 euro all’anno per dieci anni, a partire dall’anno in cui è stato sostenuto l’onere.
Soggetti beneficiari
Possono beneficiare del bonus verde per impianto irrigazione, purché abbiano sostenuto la spese, tutti i contribuenti che risultano:
- proprietari o titolari di un altro diritto reale sull’immobile;
- inquilini o comodatari, purché in possesso di un contratto regolarmente registrato;
- familiari conviventi del proprietario o del detentore, qualora abbiano sostenuto le spese per gli interventi.
In tutti i casi, è fondamentale che l’immobile sia a uso abitativo e che l’intervento sia effettuato su aree scoperte private già esistenti. Non sono ammessi interventi su edifici in costruzione o su aree non ancora urbanizzate.
Documentazione necessaria per il bonus verde
Affinché il contribuente possa beneficiare della detrazione, è essenziale che tutte le spese siano documentate correttamente. Occorre conservare:
- le fatture o ricevute fiscali relative agli interventi eseguiti;
- le ricevute di pagamento (bonifici bancari o postali, estratto conto, ricevuta carta di credito, assegno, ecc.). Non serve fare il bonifico parlante previsto per i bonus edilizi in generale. L’importante è che il pagamento risulti da strumento tracciabile.
Impianto di irrigazione: intervento agevolato con il bonus verde
Tra gli interventi espressamente previsti dalla normativa rientra, dunque, anche l’installazione di impianti di irrigazione, elemento fondamentale per la cura e la manutenzione del verde residenziale. L’impianto può essere realizzato ex novo oppure sostituito o ampliato, purché si tratti di un lavoro documentato e inserito in un più ampio intervento di sistemazione esterna.
Rientrano nella detrazione anche le eventuali opere accessorie, come il collegamento idrico o l’automazione del sistema di irrigazione, sempre nel rispetto del tetto massimo di spesa previsto.
Inquadramento fiscale e dichiarazione dei redditi
La detrazione spettante deve essere inserita nel quadro E del modello 730 o nel quadro RP del modello Redditi Persone Fisiche (ex Unico). Le quote annuali (10) devono essere riportate nei rispettivi righi dedicati alle detrazioni per recupero del patrimonio edilizio e sistemazione a verde.
L’Agenzia delle Entrate, nella Circolare sui bonus edilizi n. 17/E del 26 giugno 2023, ha confermato le modalità di fruizione del beneficio, ribadendo l’importanza della corretta documentazione e del rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi.
Riassumendo
- Il bonus verde copre il 36% delle spese fino a 5.000 euro.
- Valido fino alle spese del 2024 per interventi su aree verdi private esistenti.
- Non prorogato alle spese del 2025.
- Include impianti di irrigazione, recinzioni, pozzi, giardini pensili e coperture verdi.
- Detrazione ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
- Spetta a proprietari, inquilini e familiari conviventi con titolo idoneo.
- Necessarie fatture e bonifici tracciabili per ottenere l’agevolazione.