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Oggi: 08 Dic, 2025

A dicembre pensione più alta, ecco tredicesima, bonus e somme aggiuntive

Ecco perché a dicembre la pensione sarà nettamente migliore di quella dei rati precedenti e per diversi motivi.
3 settimane fa
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pensione dicembre
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La tredicesima come al solito, poi il bonus tredicesima e, infine, una tassazione più bassa e in alcuni casi un rateo di quattordicesima. A dicembre, per i pensionati, è il momento di andare all’incasso. Come sempre, infatti, dicembre rappresenta il mese in cui le pensioni raggiungono gli importi più alti dell’anno. Bisogna però capire perché arrivino somme aggiuntive con il rateo di dicembre e, soprattutto, a chi spettino, visto che non tutti ricevono tutte le misure citate. Ecco, una per una, tutte le componenti che rendono la pensione di dicembre una vera e propria super pensione.

Tredicesima pensioni a dicembre, come funziona?

In ambito lavorativo si parla talvolta di gratifica natalizia perché, di fatto, si tratta di una maggiorazione che arriva in prossimità delle festività.

È la tredicesima mensilità, una mensilità aggiuntiva che vale anche per le pensioni e che l’INPS eroga ogni anno a dicembre.

Chi percepisce la pensione per la prima volta nel 2025 riceverà una tredicesima commisurata ai mesi di pensione effettivamente incassati. Il calcolo avviene dividendo la tredicesima teorica per 12 e moltiplicandola per i mesi di pensione maturati nel 2025.

Bisogna ricordare che anche la tredicesima è un rateo su cui il pensionato deve versare l’IRPEF. Inoltre, sul suo valore netto incide il fatto che non sono presenti le detrazioni, perché queste vengono ripartite su 12 mensilità ordinarie.

Questo significa che, contrariamente a quanto spesso si pensa, la tredicesima non è quasi mai pari al normale rateo mensile, risultando di norma inferiore. Fanno eccezione solo i pensionati nella no tax area: non avendo IRPEF né detrazioni, la pensione di dicembre per loro corrisponde esattamente al doppio della mensilità precedente.

La mensilità ordinaria di dicembre per le pensioni è sempre leggermente più alta

Nel mese di dicembre si incassa anche la pensione ordinaria del mese corrente, che risulta leggermente superiore rispetto alle mensilità da gennaio a novembre. Il motivo è legato alle trattenute addizionali IRPEF, che a dicembre cessano.

Si tratta delle addizionali comunali e regionali, non applicate sul cedolino di dicembre perché già trattenute integralmente in quelli precedenti. Di conseguenza, l’importo netto della pensione ordinaria di dicembre risulta più elevato. Tra acconti e saldo, infatti, queste trattenute vengono applicate di norma da gennaio a novembre.

Il bonus tredicesima da 154,94 euro

Un’altra somma aggiuntiva che può comparire nel rateo di dicembre è il cosiddetto bonus tredicesima o bonus Natale.

È un emolumento riconosciuto ai pensionati con trattamenti previdenziali di importo basso. Sono esclusi i trattamenti assistenziali, quindi non spetta sull’assegno sociale né su alcune prestazioni per i disabili.

Requisiti, importi e regole di erogazione sono rimasti invariati. Non serve presentare domanda: il bonus è pagato automaticamente dall’INPS insieme al rateo di dicembre.

Il bonus spetta ai pensionati con una pensione annua non superiore a 7.936,87 euro (trattamento minimo INPS 2025). Se l’importo complessivo supera quella soglia ma resta sotto 8.091,81 euro (trattamento minimo più bonus), il pensionato non perde il diritto: riceve un bonus ridotto, pari alla differenza tra 8.091,81 euro e la pensione annua percepita.

Per la pensione di dicembre a qualcuno anche la quattordicesima, ma ridotta

A dicembre alcuni pensionati ricevono anche la quattordicesima mensilità. La seconda mensilità aggiuntiva, di norma corrisposta a luglio, è infatti posticipata a dicembre per chi compie 64 anni — età minima per avere diritto alla quattordicesima — dopo il mese di luglio dell’anno in corso. La quattordicesima spetta ai pensionati con trattamenti fino a due volte il trattamento minimo INPS.

Gli importi sono fissi e differenziati in due grandi fasce: chi ha una pensione fino a 1,5 volte il minimo e chi ce l’ha tra 1,5 e 2 volte il minimo. Ogni fascia è poi suddivisa in tre livelli determinati dagli anni di contributi: fino a 15 anni, tra 15 e 25 anni, oltre 25 anni.

Per chi compie 64 anni dopo luglio, l’importo massimo teoricamente spettante si divide per 12 e si moltiplica per i mesi successivi al compimento dell’età richiesta, così da determinare quanto effettivamente spetta come quattordicesima ridotta.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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