È possibile prendere 750 euro di pensione lavorando solamente 5 anni? Come canta Giordana Angi con il brano Farfalle Colorate: “E lo so che devo lavorare, sì, lo so che adesso devo andare. Certe strade di Roma, però, sono fatte per ritornare, per ritornare. La pioggia batte forte sui finestrini, alla radio una canzone da ragazzini e io me la canto e il testo lo invento che tanto restiamo per sempre dei ragazzini“. La vita spesso ci porta a rincorrere sogni, lavori, impegni.
Poi ci si ritrova a guardarsi indietro, magari con pochi anni di contributi versati e il dubbio su cosa fare.
Non tutti, purtroppo, riescono a costruirsi una carriera stabile o a versare 20 o 30 anni di contributi. Ma questo non vuol dire essere esclusi da ogni forma di sostegno. Anche con soli 5 anni di lavoro e contributi versati, infatti, è possibile costruire un futuro dignitoso e arrivare a percepire fino a 750 euro al mese. Ma come fare?
Dove vivere con 750 euro di pensione e come prenderla lavorando solo 5 anni
In base alla normativa vigente è possibile accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria a patto di avere almeno 67 anni di età, con alle spalle almeno vent’anni di contributi. Tutti, però, meritano di affrontare l’età che avanza con tranquillità. Anche chi ha avuto un percorso lavorativo breve, infatti, ha diritto ad un futuro senza affanni e senza dover lottare per arrivare a fine mese. Proprio per questo motivo lo Stato mette in campo diverse misure volte ad aiutare tutti coloro che ne hanno bisogno.
A tal proposito interesserà sapere che chi ha iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995 rientra nel cosiddetto sistema contributivo puro.
I soggetti in questione possono accedere alla pensione di vecchiaia contributiva all’età di 71 anni pur avendo maturato solamente 5 anni di contributi effettivi. Sono esclusi da tale conteggio i contributi figurativi come disoccupazione, malattia o maternità. Poniamo il caso che un lavoratore percepisca uno stipendio lordo di 20 mila euro all’anno. In questo modo in cinque anni si accumulano circa 33 mila euro di contributi. Tale importo viene trasformato in pensione attraverso un coefficiente di trasformazione che all’età di 71 anni è pari al 6,466%, registrando una pensione pari a 2.133,78 euro lordi annui, ovvero 177,82 euro lordi al mese.
Chi ha diritto all’assegno sociale
Un importo indubbiamente basso, che di per sé non permette di vivere una vita dignitosa. A tal fine è possibile integrare attraverso delle misure ad hoc, come ad assegno l’assegno sociale. Hanno diritto a tale contributo coloro che hanno un’età pari almeno a 67 anni e un reddito inferiore a determinate soglie. Nel corso del 2025 l’importo dell’assegno sociale è pari a 538,68 euro al mese, per 13 mensilità. Per ottenerlo è necessario registrare un reddito personale inferiore al valore annuo del trattamento, ovvero quota 7002,84 euro. Il reddito coniugale, invece, non deve superare quota 14.005,68 euro annui. A partire dall’età di 70 anni, inoltre, per effetto dell’incremento al milione e anche grazie alla rivalutazione annuale, l‘importo complessivo aumenta a circa 750 euro mensili.
Un budget mensile non elevato, che permette di condurre una vita modesta ma comunque rispettabile in molte zone d’Italia, in particolare nelle aree rurali. Ma non solo, in molti potrebbero valutare la possibilità di andare all’estero, ad esempio trasferendosi in Paesi come la Bulgaria, l’Albania o la Romania. Anche con soli 5 anni di contributi, quindi, è possibile accedere a una forma di pensione, seppur con importi limitati. Tuttavia lo Stato mette a disposizione strumenti integrativi come l’assegno sociale per garantire un minimo sostegno economico ai cittadini in difficoltà. È importante informarsi e valutare attentamente i propri diritti, oltre a volgere un occhio di riguardo ai costi che un possibile trasferimento in una nuova località potrebbe portare con sé.
