WhatsApp cambia tutto: arrivano pubblicità, abbonamenti e canali promossi

Meta rivoluziona WhatsApp con pubblicità, abbonamenti e canali promossi. Ecco cosa cambierà per gli utenti.
1 mese fa
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Meta rivoluziona WhatsApp. L’app di messaggistica più popolare al mondo si prepara a una svolta radicale, introducendo nuove forme di monetizzazione che includono inserzioni pubblicitarie, canali sponsorizzati e persino abbonamenti a pagamento per contenuti esclusivi. Dopo anni in cui la promessa era mantenere la piattaforma “pulita” da pubblicità, l’azienda guidata da Mark Zuckerberg fa ora marcia indietro, con l’obiettivo di trasformare WhatsApp in un vero e proprio ecosistema commerciale.

Inserzioni Whatsapp nella sezione “Aggiornamenti”

La prima grande novità riguarda l’introduzione della pubblicità. A partire da giugno 2025, Meta inizierà a testare l’inserimento di annunci nella scheda “Aggiornamenti” di WhatsApp, che raccoglie attualmente gli “Stati” e i “Canali”.

Si tratta di uno spazio frequentato quotidianamente da oltre 1,5 miliardi di utenti nel mondo, e quindi con un potenziale commerciale enorme.

Gli annunci non compariranno all’interno delle chat private – che resteranno protette dalla crittografia end-to-end – ma saranno visibili tra uno Stato e l’altro, in una forma molto simile a quella già adottata su Instagram e Facebook tramite le Storie. L’obiettivo è offrire una nuova vetrina per le aziende, senza compromettere l’esperienza utente nelle conversazioni private.

Canali promossi e abbonamenti a pagamento

Ma le novità non si fermano qui. Meta vuole rendere WhatsApp un ambiente favorevole per creatori di contenuti, influencer e imprese, offrendo loro la possibilità di promuovere i propri canali ufficiali all’interno dell’app. Con questa funzionalità, i canali potranno essere sponsorizzati e spinti in alto nelle ricerche o suggeriti agli utenti sulla base degli interessi e della lingua.

Inoltre, sarà possibile attivare abbonamenti mensili per contenuti premium, in modo simile a quanto già avviene su Telegram.

Creatori e brand potranno decidere quali contenuti riservare agli abbonati – che potranno accedervi pagando una tariffa mensile – mentre Meta, almeno inizialmente, tratterrà il 30% delle entrate, con l’intenzione di scendere al 10% nel lungo periodo. Una strategia chiara per incentivare la creazione di contenuti esclusivi e fidelizzare gli utenti attivi.

Pubblicità sì, ma con rispetto della privacy

Meta sa bene che WhatsApp si è sempre distinta per la sua attenzione alla privacy, e per questo motivo ha voluto rassicurare l’utenza: nessuna pubblicità verrà inserita all’interno delle chat, né verranno analizzati i messaggi per fini di profilazione pubblicitaria. Gli annunci nella sezione Aggiornamenti saranno personalizzati in base alla lingua, alla posizione geografica e ai canali seguiti, ma i contenuti delle conversazioni e i numeri di telefono non saranno condivisi con gli inserzionisti.

In pratica, si tratterà di un sistema simile a quello già ampiamente in uso su Facebook, ma limitato a dati “di superficie” e senza violazioni del principio di crittografia end-to-end. Un equilibrio che Meta dovrà gestire con grande attenzione per evitare reazioni negative da parte degli utenti storici.

WhatsApp, un ecosistema sempre più simile a Telegram

La direzione presa da Meta sembra in parte ispirata al successo di Telegram, che da tempo ha puntato sulla monetizzazione attraverso pubblicità nei canali pubblici e abbonamenti premium.

WhatsApp segue ora la stessa traiettoria, con il vantaggio di una base utenti significativamente più ampia e integrata con gli altri strumenti Meta (Facebook, Instagram, Messenger).

Per le aziende, questo significa poter sfruttare un nuovo canale di comunicazione con i clienti, in modo più diretto e personalizzato. Per i creator, l’opportunità è quella di costruire una community e generare entrate senza dover uscire dall’app. Tuttavia, il rischio è quello di snaturare l’identità originale di WhatsApp, che per anni ha puntato su semplicità, assenza di pubblicità e attenzione alla sicurezza.

Le reazioni: curiosità, cautela e qualche dubbio

Come spesso accade in caso di grandi cambiamenti, le prime reazioni del pubblico sono contrastanti. Alcuni utenti accolgono con favore l’idea di accedere a contenuti esclusivi e canali personalizzati, mentre altri temono un’invasione della pubblicità in un’app finora percepita come “neutra”. Gli esperti di privacy, dal canto loro, invitano a monitorare attentamente lo sviluppo degli strumenti di targeting e la reale trasparenza sull’uso dei dati.

Dal punto di vista economico, si tratta però di un’evoluzione inevitabile. WhatsApp rappresenta per Meta una delle piattaforme più diffuse ma finora meno redditizie. Con questa mossa, l’azienda punta a trasformarla in una leva strategica, sfruttando la centralità dell’app nella vita quotidiana di miliardi di utenti.

In sintesi.

  • WhatsApp introdurrà pubblicità nella sezione “Aggiornamenti”, ma non nelle chat private.
  • Creatori e aziende potranno promuovere canali e offrire contenuti a pagamento.
  • Meta assicura che la privacy degli utenti resterà protetta, senza analisi dei messaggi.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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