Aggiornamento e approfondimento oggi 16 novembre. Non potranno che sorgere problemi di privacy, non appena i sistemi di intelligenza artificale basati sul machine learning si diffonderanno a macchia d’olio. L’aggiornamento della app iOS e Android ‘Google Play Music’ giunge infatti per tutti. La vera novità riguarda l’inserimento del machine learning e dell’intelligenza artificiale all’interno di un’applicazione che, sulla carta, dovrebbe servire semplicemente ad ascoltare e selezionare musica. Ma è necessario un approfondimento. L’azienda di Mountain View, infatti, sembra essere sempre più decisa ad ‘approfittare’ degli algoritmi e dei dati che, grazie al suo motore di ricerca oramai ‘universale’, ha accumulato e sta accumulando da anni: si tratta di un vero e proprio ‘tesoro’ sia per il versante dell’intelligenza artificiale sia su quello del marketing.

Incrociando, infatti, i dati degli algoritmi Google, è possibile praticamente stilare un vero e proprio profilo di ognuno di noi, come consumatori (la cosa più importante per vendere pubblicità): Big G, insomma, sta comprendendo sempre di più il potenziale e il futuro rischia realmente di essere un mondo dominato dal ‘controllo’. Certo, si tratta, in questo caso ‘soltanto’ di gusti musicali, ma è chiaro che tutto questo evolverà rapidamente.

La app iOS e Android ‘Google Play Music’ si trasforma e introduce un sistema di intelligenza artificiale capace di apprendere le nostre abitudini e i nostri gusti e di suggerire i brani musicali più adatti alla situazione e alla nostra personalità. È chiaro come Google stia lavorando per rendere sempre più articolata l’esperienza dei propri utenti e come il suo lavoro si stia concentrando sulle possibilità date dalle nuove tecnologie di machine learning e IA: i ‘famosi’ algoritmi della casa di Mountain View si stanno diffondendo all’interno di molti servizi dati da Big G, da Google Foto a Google Assistant (ovviamente) passando, ora, anche per Google Play Music.

Ma come funziona il sistema di intelligenza artificiale?

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Google Play Music: come funziona il machine learning e l’intelligenza artificiale  

Google ha deciso di introdurre un sistema di intelligenza artificiale, basato sul meccanismo del machine learning, all’interno della app iOS e Android ‘Google Play Music’. Ma cosa cambia, poi, realmente? Innanzitutto, l’interfaccia dell’applicazione non sarà più ‘immobile’, ma evolverà nel corso della giornata: in parole molto semplici, sarà proprio il sistema a suggerire all’utente quale potrebbe essere il brano più adatto da ascoltare, a partire da una serie di parametri che vengono processati continuamente dall’algoritmo di intelligenza artificiale.

E così la macchina apprenderà (il machine learning) dalle nostre abitudini e, a partire da quelle, costruirà quella che potrebbe diventare la playlist della nostra giornata: l’algoritmo, infatti, analizzerà le nostre scelte precedenti in base all’ora, al clima e alla situazione, e così sarà in grado di suggerire la musica più adatta se ci troviamo di sera sul divano e fuori piove oppure se ci troviamo per strada, facendo jogging durante una bella giornata di sole. Insomma, si tratta di un importante passo in avanti verso i sistemi integrati di intelligenza artificiale: le macchine diventano sempre più capaci di ‘imparare’ dalle proprie esperienze e di restituire suggerimenti per i propri utenti.

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Google Play Music: il nostro sistema di vita processato da un algoritmo

L’azienda di Mountain View, all’interno del proprio blog, ha sottolineato tutte le nuove caratteristiche di Google Play Music. L’elemento fondamentale riguarda l’attivazione della funzionalità (il cosiddetto ‘opt in’): la app necessita di ‘studiare’ e ‘analizzare’ le nostre abitudini, quello che facciamo durante la giornata, quello che ascoltiamo in determinate situazioni di vita o climatiche, quali generi musicali e quali artisti preferiamo in base all’orario.

Insomma, in maniera preliminare, dobbiamo permettere a Big G di processare, all’interno del suo algoritmo, il nostro sistema di vita.

Si tratta sicuramente di una grande innovazione, ma la domanda da porsi dinanzi all’evoluzione che sta prendendo la tecnologia del machine learning e dell’IA riguarda la consapevolezza che ne abbiamo: siamo davvero sicuri di voler consegnare a Google (in maniera tale che lo processi, lo studi e se ne appropri) tutta la nostra vita, i nostri modi di essere e le maniere mediante cui trascorriamo il nostro tempo e la nostra giornata?

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