Un gioco gratis da scaricare su iTunes o per Android che frutta 50mila dollari al giorno al suo creatore solo per la pubblicità; un fenomeno popolare realizzato in soli 3 giorni che ha scalato tutte le classifiche e polverizzato ogni record; se lo cerchi su Google i risultati che escono fuori superano i 22 milioni. Eppure a questa creatura di successo bisogna dire addio: stiamo parlando di Flappy Bird, creato dal vietnamita Dong Nguyen, che ha chiuso i battenti quasi inaspettatamente, per ragioni apparentemente inspiegabili.

Non ce la faccio più“, ha confessato Nguyen, che ha smentito affari legali in corso dietro la sua drastica decisione. Ma allora perché un gioco così popolare chiude lasciando nello sconforto milioni di utenti?

 

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Goodbye, Flappy Bird: le ragioni di un addio

Che Flappy Bird risultasse per molti versi simile ai primi SuperMario è innegabile e infatti in molti hanno ipotizzato che dietro la decisione di Nguyen di chiudere la sua creatura ci siano state pressioni da parte di Nintendo. Lo sviluppatore vietnamita ha negato ciò con fermezza, eppure si è lasciato in un desolante “Non ce la faccio più”, che al contempo ha gettato nello sconforto milioni di utenti che dietro a Flappy Bird ci hanno passato ore e ore. 

Flappy Bird, per chi non lo conoscesse, è un gioco che si basa sulla gravità: il compito del giocatore è quello di far scorrere un uccellino obeso senza coda tra dei tubi (che ritroviamo anche nell’universo di SuperMario, prima evidente somiglianza). Se tocca i tubi, l’uccellino muore e noi perdiamo una vita. Semplice e facile da giocare, Flappy Bird crea dipendenza e ci porta a sfidare noi stessi e i record realizzati.

Un successo inspiegabile, lo ha definito Nguyen, da imputare probabilmente solo a un grande colpo di fortuna. 

Scaricabile gratuitamente, con la sola pubblicità i download di Flappy Bird hanno permesso a Nguyen di incassare 50mila dollari al giorno: un incentivo decisamente importante per far pensare a una chiusura improvvisa del gioco. E invece così è stato: Nguyen ha detto “Game Over” e Flappy Bird è sparito. Ora, la domanda che ci poniamo e si pongono tutti è: perché?

Ha rovinato la mia vita“, ha spiegato lo sviluppatore vietnamita di soli 29 anni ” e lo odio”. Dichiarazione pesante e senza mezze misure ma che non sembra spiegare cosa ci sia dietro alla chiusura di un fenomeno così popolare. Forse le continue pressioni degli utenti che richiedevano aggiornamenti o davano consigli o criticavano (una contraddizione da sottolineare sta nell’alto numero di download e in un elevato numero di recensioni negative, da più parti considerate non vere e create apposta), o forse dietro tutto questo c’è davvero un altolà di Nintendo, che ha minacciato di aprire un dibattito legale accusando Flappy Bird di plagio. La questione legale, ampiamente negata da Nguyen, potrebbe comunque essere un’ipotesi credibile. 

 

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Il successo di Flappy Bird resta comunque un segnale emblematico nel sottolineare come il gusto retrò e vintage di certi videogiochi sia rimasto inalterato e continui a produrre fascino nell’ampio bacino di casual gamers che passano il proprio tempo sui device Apple e Android.