Sullo stipendio di settembre arretrati fino a 3 mila euro: ecco per quali categorie di lavoratori statali

La busta paga si gonfia per i dipendenti statali. Fra ottobre e dicembre verranno corrisposti gli arretrati. Ecco per chi (e perché).
2 anni fa
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Busta paga stipendi statali
Foto: Web

Il lavoro statale come obiettivo di ogni lavoratore. Checco Zalone è riuscito a farci un film, combinato perfetto di stereotipi, clichet e cruda realtà sul cosiddetto “posto fisso”. Certo, non tutti sono così fortunati. Anzi, la categoria degli statali può essere quasi considerata un’élite, non tanto per lo stipendio percepito quanto per la stabilità contrattuale che tale impiego garantisce. Meglio mettersi l’anima in pace dunque. Come nelle migliori competizioni, anche la caccia al lavoro sicuro genera qualche esclusione, il più delle volte anche eccellente. Questo, chiaramente, non significa vedersi precluse delle opportunità altrettanto interessanti, anche se la buona sorte gioca un ruolo essenziale anche nell’ambito del privato.

Un occhio più concreto al tessuto occupazionale, forse, garantirebbe migliori prospettive in entrambe le categorie e, perché no, alimenterebbe il desiderio delle nuove generazioni do formare una famiglia stabile. Anche in vista delle elezioni. Senza finire nell’ambito della demagogia, a ogni modo, è chiaro che un impiego di tipo statale finisce per garantire in ogni caso una migliore sicurezza, anche in merito a possibili disguidi. Non è un caso che, per quel che riguarda le buste paga dei prossimi mesi, proprio per gli statali è in arrivo un’importante novità.

Statali, perché aumenta la busta paga

È praticamente certo che, nelle mensilità che verranno relative al prossimo trimestre, in busta paga compariranno delle somme aggiuntive, connesse ai contratti del periodo 2019-2021. Nello specifico, si parla di arretrati di importo variabile, comunque non superiori a 3 mila euro. Interessati ben quattro settori del pubblico impiego, dalle funzioni centrali ministeriali fino alle agenzie fiscali, passando per enti locali, scuola e sanità. Gli arretrati sono previsti direttamente in busta paga per il periodo ottobre-dicembre 2022 e riguarderanno, di fatto, dipendenti sia comunali che regionali, oltre che quelli prettamente statali (quindi ministeriali o impiegati presso l’Agenzia delle Entrate). Per quanto riguarda il mondo della Sanità, invece, la campanella degli avvisi suona in particolare per gli infermieri e altro personale sanitario più che per i medici.

Coinvolto anche il personale scolastico, che completa il quadro dei destinatari degli arretrati. I ministeriali, peraltro, hanno già ricevuto gli arretrati dovuti nel mese di luglio (il contratto è stato siglato a maggio), con cifre fino a 2.900 euro.

Arretrati per infermieri e comunali

I prossimi della lista saranno gli infermieri, freschi di rinnovo del proprio contratto nazionale di riferimento. Toccherà quindi ai dipendenti comunali, incluso il personale scolastico. Per quel che concerne i sanitaria, gli arretrati vanno in media da 2.268 euro a 3.135 euro lordi. Nello specifico degli infermieri, viene compresa anche un’indennità di riferimento, che porta il totale a una cifra compresa fra 3.777 euro lordi a 4.736 per i livelli più alti (D6). Per i dipendenti comunali si scende leggermente rispetto agli statali “standard”. A ogni modo, gli arretrati (attesi entro dicembre) frutto dell’intesa fra Aran e sindacati, si accompagneranno agli aumenti medi delle retribuzioni per il comparto, pari a circa 100 euro lordi. Del resto, nemmeno la cifra degli arretrati è irrisoria: da 1.444 fino a 1.977 euro lordi. Ora, l’aspirazione del pubblico impiego non è certo dettata dagli arretrati ma dalle retribuzioni sì. Alla fine, un po’ tutti vogliono “fare il posto fisso”.

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