Con un comunicato stampa del 18 febbraio, il Garante della privacy ha dichiarato che è priva di fondamento l’affermazione che lo stesso abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma che individua le sanzioni per i cittadini e i lavoratori over 50 sottoposti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19.
Cosa rischiano gli over 50 non vaccinati?
Il governo, con il decreto del 7 gennaio 2022, ha introdotto nuove restrizioni per far fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus, istituendo, di fatto, l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 non in regola con gli obblighi vaccinali.
- iniziato il ciclo vaccinale primario;
- effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti con circolare del ministero della Salute;
- effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi.
Le sanzioni previste, pari a 100 euro una tantum, sarebbero dovute partire in questi giorni, ma così non è stato.
Secondo “Repubblica” una delle ragioni di questo ritardo sarebbe da imputare al Garante per la Privacy, il quale non si sarebbe ancora pronunciato circa la legittimità dell’applicazione del provvedimento.
Con il comunicato stampa sopra menzionato, di fatto, lo stesso Garante smentisce questa tesi, confermando la legittimità della norma.
Ok da parte del Garante della privacy
Il garante spiega che è priva di ogni fondamento l’affermazione che lo stesso abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma relativa alle sanzioni per i cittadini e i lavoratori ultra 50enni sottoposti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19.
Il Garante, si legge nel comunicato, “si è occupato della questione con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto oggi stesso, dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione”.
“I trattamenti di dati personali connessi all’attuazione dell’obbligo vaccinale e alle nuove modalità di verifica del green pass in diversi contesti (scuola, lavoro) avvengano nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche”.
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