La sanatoria delle cartelle esattoriali, meglio nota come rottamazione quater, presenta un aspetto che, per molti contribuenti, è tra i più controversi: la decadenza dal beneficio. Si tratta di uno degli elementi maggiormente discussi quando si parla di questo tipo di agevolazione fiscale.
Ma è davvero possibile perdere il diritto a sconti, agevolazioni e rateizzazioni semplicemente non pagando una sola rata del piano? La risposta è sì. Infatti, la rottamazione quater — scelta da molti contribuenti nel 2023, con domande da presentare entro la fine di giugno di quell’anno — prevedeva proprio questo rigido vincolo.
Alla prima rata non pagata, anche solo oltre i 5 giorni di tolleranza successivi alla scadenza, si decadeva automaticamente dalla rottamazione.
Tuttavia, oggi, per alcuni contribuenti si profila una novità importante: si parla infatti di sospensione delle rate della rottamazione. Vediamo di cosa si tratta.
Dopo il Tribunale di Vasto, quello di Napoli: ecco cosa hanno deciso gli ermellini
Non si tratta esattamente di una novità, quanto piuttosto della conferma di un orientamento giurisprudenziale che ormai sembra essersi consolidato. A tal proposito, una nuova pronuncia del Tribunale di Napoli del 17 gennaio 2025 affronta il tema della sospensione cautelare del pagamento di una rata della rottamazione.
Il caso riguarda una società in crisi che ha presentato istanza per ottenere una sospensione cautelare di 60 giorni sul pagamento di una delle rate della rottamazione quater. Il tribunale campano ha accolto la richiesta, evitando così la decadenza immediata dal beneficio.
Decadenza dalla rottamazione delle cartelle o sospensione della scadenza: ecco come funziona
Decadere dalla rottamazione significa perdere tutti i vantaggi previsti, ovvero la cancellazione di sanzioni, interessi e diritti di riscossione, con conseguente aumento del debito complessivo.
Inoltre, viene meno anche la possibilità di pagare a rate, fino a un massimo di 18 rate trimestrali, con una scadenza finale prevista per il 2027.
Chi ottiene invece la sospensione evita questa spiacevole conseguenza. Infatti, in caso di decadenza, le somme già versate vengono considerate acconti sul debito originario, che ritorna all’importo iniziale, privo di sconti. Ciò comporta il rischio di procedure di esecuzione forzata da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
La possibilità di sospendere la rata è connessa alla composizione negoziata della crisi d’impresa. Già riconosciuta anche dal Tribunale di Vasto in una decisione del 6 dicembre 2024.
Rottamazione cartelle con rate che si possono sospendere: la novità
Presentare un’istanza al tribunale competente — che gestisce le procedure di crisi aziendale — per dimostrare l’impossibilità temporanea di pagare una rata può rappresentare una soluzione efficace per evitare la decadenza. Questo perché la scadenza della rata è considerata un termine perentorio, non prorogabile, se non per i soli 5 giorni lavorativi di tolleranza previsti dalla legge.
Per fare un esempio, una rata con scadenza al 31 maggio può essere pagata entro e non oltre i 5 giorni lavorativi successivi. Superato questo limite, la decadenza è automatica.
È quindi evidente che, per consentire il completamento della procedura di superamento della crisi aziendale, lo slittamento della rata può essere richiesto e concesso.
Questo è il principio che ha guidato le recenti decisioni del Tribunale di Napoli e, in precedenza, del Tribunale di Vasto. Entrambe orientate a sostenere i contribuenti in difficoltà.
Come si fa per avere la sospensione ?