Rendimenti tedeschi a breve termine ai minimi da ottobre 2022, il segnale è chiaro

I rendimenti tedeschi sono scesi ai minimi da oltre due anni sul tratto medio-breve della curva, segnalando previsioni chiare sui tassi.
5 giorni fa
1 minuto di lettura
Rendimenti tedeschi ai minimi da ottobre 2022
Rendimenti tedeschi ai minimi da ottobre 2022 © Licenza Creative Commons

L’inflazione nell’Area Euro è risalita al 2,3% a novembre, stando alle stime preliminari dell’Eurostat. Si tratta del dato più alto dal luglio scorso, seppure leggermente sotto le aspettative. Ciononostante, il mercato obbligazionario ha tirato dritto anche nella giornata di ieri. I rendimenti tedeschi a 2 anni, che colgono la politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) e seguono l’andamento atteso del suo tasso sui depositi bancari, sono scesi all’1,97%. E’ il livello più basso dal mese di ottobre del 2022, quando ancora Francoforte aveva appena iniziato ad alzare i tassi di interesse.

Crollo da inizio giugno

Precedentemente al primo taglio dei tassi, avvenuto nel giugno scorso, i rendimenti tedeschi sul tratto medio-breve della curva delle scadenze sfioravano il 3%. Da allora si sono contratti dell’1% pieno, mentre la BCE ha sin qui tagliato i tassi per tre volte dello 0,75% complessivo. Questo significa che i prezzi attuali del bond in Germania incorporano un altro taglio dei tassi dello 0,25% come per certo. In effetti, nessuno pubblicamente lo ha messo in discussione nelle ultime settimane tra i banchieri centrali.

Crisi in Francia accelera il taglio dei tassi BCE

Il mercato si è portato avanti e sconta un taglio dei tassi per dicembre dello 0,50% con probabilità superiori al 70%. Lo si deduce dai futures sull’Euribor a 3 mesi, anch’esso riflettente l’andamento del tasso sui depositi bancari della BCE. Al 2,82% per il prossimo mese, è atteso in calo dal livello attuale sostanzialmente per lo 0,43%, cioè quasi di mezzo punto percentuale per l’appunto. E la crisi in Francia non fa che rendere questo scenario più probabile, perché la BCE dovrà evitare in ogni modo che gli Oat diventino i nuovi BTp.

Stando alle previsioni del mercato, la BCE sarebbe un bel po’ “davanti alla curva”, cioè in ritardo nel tagliare i tassi. Resta il fatto che l’inflazione “core”, al netto di energia e generi alimentari freschi, pur stabile, sia ancora sopra il target del 2%, al 2,7% nell’Eurozona.

E le retribuzioni negoziate nell’area sono aumentate del 5,42% nel terzo trimestre, in accelerazione dal 3,54% del secondo e ai massimi da ben 31 anni. La BCE monitora con attenzione questo dato, perché tende a riflettersi sull’inflazione futura.

Rendimenti tedeschi segnale chiaro sui tassi a dicembre

Altro dato che influenzerà le decisioni di Francoforte a dicembre sarà il cambio euro-dollaro, a picco nelle ultime settimane e a rischio parità. La debolezza potrebbe sostenere la ripresa dei prezzi nei prossimi mesi, aumentando i costi delle importazioni. Ma i rendimenti tedeschi a breve segnalano che il quarto taglio dei tassi sia praticamente certo. La stessa economia in Germania invia segnali negativi e il quarto trimestre potrebbe registrare un Pil nuovamente in calo, sebbene ciò sarà noto solamente alla fine di gennaio.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sul tema OBBLIGAZIONI

Pensioni 2025: ecco chi va in pensione l’anno prossimo senza alcun dubbio 
Articolo precedente

Pensioni 2025: ecco chi va in pensione l’anno prossimo senza alcun dubbio 

assegno inclusione dicembre
Articolo seguente

Assegno inclusione (ADI) dicembre 2024: pagamenti e verifiche