È in scadenza una delle rate più cruciali legate alla rottamazione delle cartelle esattoriali: si tratta della rata di maggio della rottamazione quater, una scadenza decisiva per continuare a beneficiare dei vantaggi della sanatoria.
In caso contrario, i problemi potrebbero essere gravi, anche per chi ha da poco completato la domanda di riammissione. La buona notizia è che la rata di maggio godrà di una proroga. Non perché venga concessa una possibilità in più ai contribuenti con cartelle esattoriali, ma perché la normativa prevede una finestra di tolleranza formale.
Nel mese di giugno, questa clausola di salvaguardia assume un ruolo determinante, specie per chi non può permettersi passi falsi.
Per le cartelle esattoriali il 9 giugno è la data fondamentale, altrimenti sono guai
Le cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate Riscossione entro il 30 giugno 2022 sono rientrate nella rottamazione quater, introdotta nel 2023, con scadenza delle domande fissata a fine giugno dello stesso anno.
Chi ha aderito ha beneficiato di sconti su sanzioni e interessi di mora, potendo saldare il restante debito in un’unica soluzione oppure in un massimo di 18 rate, secondo un calendario rigido.
Dopo le prime due rate (definite maxi rate, pari ciascuna al 10% del debito totale e con scadenze a ottobre e novembre 2023), le 16 rate successive hanno scadenze fisse:
- 28 febbraio
- 31 maggio
- 31 luglio
- 30 novembre
Questo schema si ripete ogni anno, dal 2024 al 2027.
Come funziona la rottamazione delle cartelle esattoriali tra scadenze e decadenza
Saltare anche una sola rata comporta la decadenza immediata dal beneficio. Ciò significa perdere il diritto alla sanatoria, con le rate versate considerate semplici acconti, mentre il debito ritorna ad essere gravato da sanzioni e interessi.
Inoltre, tornano attive le procedure di esecuzione forzata. Una situazione già vista con le precedenti rottamazioni, che ha colpito molti contribuenti, spesso in difficoltà.
Per questo motivo il governo ha previsto una riapertura dei termini, consentendo il rientro nella sanatoria tramite apposita domanda da presentare entro il 30 aprile scorso.
In tanti hanno ripresentato la domanda, rientrando nel piano agevolato. Questi contribuenti potranno ora versare le rate in scadenza e salvare la posizione, saldando anche le rate arretrate da cui era derivata la decadenza.
Le nuove rate seguiranno il calendario originario: tutte le pendenze verranno ripartite in 10 rate trimestrali, con le consuete scadenze, a partire però dal 31 luglio.
Ecco perché a giugno la scadenza vera è il 9 del mese
Come anticipato, la decadenza dal beneficio della rottamazione delle cartelle è una spada di Damocle che pende sia su chi ha sempre pagato regolarmente, sia su chi è stato riammesso.
La scadenza ufficiale di questa rata è fissata al 31 maggio, ma la normativa prevede una tolleranza di 5 giorni lavorativi. Quindi non si decade immediatamente il 1° giugno, ma si ha ancora tempo per regolarizzare.
È importante ricordare che i 5 giorni sono lavorativi, non solari. E giugno, come noto, inizia con diversi festivi:
- 1 giugno (domenica): non lavorativo;
- 2 giugno (Festa della Repubblica): festivo.
Il conteggio dei 5 giorni parte quindi da martedì 3 giugno e prosegue fino a venerdì 6.
Il 7 (sabato) e l’8 (domenica) non si contano. Di conseguenza, la scadenza effettiva entro cui pagare per non decadere è lunedì 9 giugno.
Chi intende mantenere il beneficio della rottamazione deve assolutamente effettuare il versamento entro quella data, per evitare gravi conseguenze.