Pensione sospesa ad un terzo degli anziani: non ne hanno bisogno

Pensioni sospese a chi non ne ha bisogno, la proposta proviene dagli Stati Uniti d'America e da un professore universitario.
1 mese fa
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pensioni 65 anni
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Ormai appare chiaro che pagare le pensioni ai cittadini che hanno maturato il diritto sembra sia diventato un problema. Lo dimostra il fatto che man mano che passano gli anni, i requisiti delle pensioni tendenzialmente salgono. E man mano che passano gli anni gli importi delle pensioni calano. Eppure parliamo di prestazioni che un contribuente ha guadagnato con lavoro, sacrifici e pagando di tasca propria i contributi. Nessun gentile omaggio della previdenza sociale, perché una pensione non è un sussidio, ma il risultato di ciò che uno ha fatto della sua vita. Anche se non proviene dall’Italia, una proposta particolare adesso finisce con il mettere in discussione tutto ciò che abbiamo detto prima.

Cioè il fatto che una pensione va considerata un premio ad anni di sacrifici economici, fisici e mentali. Perché una proposta sottolinea la necessità di sospendere le pensioni ad un terzo degli aventi diritto. Perché per loro, la pensione non è una necessità.

Pensione sospesa ad un terzo degli anziani: non ne hanno bisogno

Hai lavorato tanto e per tanti anni? Hai versato fior di quattrini di contribuzione? Si tratta di due eventi comuni a tanti lavoratori e contribuenti. Ma perché si lavora? Perché i soldi servono per tirare avanti nella vita. E perché si versano i contributi? Perché i soldi serviranno anche dopo il lavoro, quando si smetterà di lavorare e il giusto premio sarà la pensione. Ma tutto questo adesso viene messo in discussione da quella che a noi è sembrata una proposta shock.
Un professore universitario degli States, con tanto di giustificazioni e spiegazioni, ha proposto la sospensione della pensione ad un anziano ogni tre.

Perché sono anziani che non ne hanno bisogno. Secondo il docente, la generazione dei pensionati di oggi, è la generazione più ricca di sempre, pertanto può fare a meno della pensione.

Spesa per le pensioni sempre più insostenibile, in Italia come altrove

La spesa previdenziale dello Stato, e la sostenibilità del sistema pensioni è un problema che in Italia conosciamo bene. Ma è un problema che si manifesta con forza anche altrove ed evidentemente pure negli Stati Uniti. Le pensioni ovunque sono un diritto sociale, una misura di equità ed uno dei pilastri della vita di tutti. Per vivere ad una età che non permette più di lavorare, la pensione è un fattore fondamentale. In Italia per rendere il sistema sostenibile si adottano le soluzioni che tutti conoscono. Sono sempre meno i lavoratori attivi che versano i contributi e che danno all’INPS i soldi per pagare i pensionati.

E sono sempre più i pensionati visto che l’andamento demografico porta ad un costante invecchiamento della popolazione. A questo si aggiunge che la stima di vita degli italiani cresce. Quindi, l’INPS paga più pensioni di quello che si può permettere, e per un tempo sempre più lungo. A tal punto che i requisiti per le pensioni, come in questi giorni di dibattito in Italia, dal 2027 potrebbero cambiare.

In America invece si fa altro, o almeno questa la proposta. Visto che pure lì si sostiene che presto il sistema potrebbe essere insostenibile e i fondi a sostegno potrebbero esaurirsi (sembra che il rischio sia di una implosione dal 2035).

Pensioni sospese a chi è benestante? Ecco la proposta

 

La proposta proviene da un docente universitario che tra il serio e la semplice provocazione parla di sospendere le pensioni a circa il 33% degli aventi diritto. Perché sono persone che non hanno bisogno per vivere, di un trattamento. Il docente della New York University, tale Scott Galloway, non è nuovo a proposte e posizioni in controtendenza ed assolutamente sopra le righe. Secondo la sua analisi fino ad un terzo dei pensionati sono benestanti e pagare loro i trattamenti, è superfluo visto che vivono bene anche senza. E allora perché non togliere la pensione a questi in modo tale da non gravare sul sistema e sulle generazioni future?

 

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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