I pensionati in Italia hanno di che lamentarsi, mentre in Norvegia sorridono

Il destino dei pensionati non è dappertutto uguale. Se in Italia si teme un futuro magro, in Norvegia lo si guarda con ottimismo.
5 mesi fa
2 minuti di lettura
Pensionati in Norvegia con futuro radioso grazie al fondo sovrano
Pensionati in Norvegia con futuro radioso grazie al fondo sovrano @ License Creative Commons

I futuri pensionati italiani rischiano di trascorrere una terza età magra dal punto di vista economico. La demografia non depone in lavoro favore. L’Inps chiude già in passivo, in quanto incassa minori contributi di quanto gliene servano per pagare gli assegni. Nei prossimi decenni andrà peggio. Ci saranno più pensionati da mantenere e meno lavoratori attivi a pagare. Una bomba sociale di cui si parla da tempo senza giungere ad alcuna soluzione d’impatto concreta. E’ un po’ la prospettiva, dove più e dove meno, che si presenta nelle economie avanzate.

Ma il destino non è uguale dappertutto.

Petrolio e gas manna dal cielo in Norvegia

I pensionati in Norvegia se la passano bene oggi e pare che abbiano davanti a loro un futuro ancora più radioso. E tutto questo lo si deve a petrolio e gas, cioè quell’industria puzzolente a cui tutti (o quasi) oramai guardiamo con sdegno per via dell’impatto che hanno gli idrocarburi sull’ambiente. Lo stato scandinavo estrae l’una e l’altra materia prima. Continua a trivellare le acque del Mar Artico e a fornire energia all’Europa, senza la quale dopo la guerra tra Russia e Ucraina saremmo finiti a gambe all’aria.

Ennesimo record grazie al boom delle borse mondiali

Sin dal 1996 la Norvegia deposita tutte le entrate relative al petrolio in un fondo sovrano con l’obiettivo di garantire un futuro prospero ai pensionati. L’ente è gestito dalla Norges Bank, la banca centrale. Investe i proventi per acquistare essenzialmente titoli azionari, obbligazioni private e pubbliche e persino immobili all’estero. Gli investimenti azionari attualmente valgono il 72,1% del totale, quelli obbligazionari il 26%, gli immobiliari l’1,8% e c’è anche un 0,1% investito nelle energie rinnovabili.

Il fondo sovrano norvegese ha quote in 8.859 società quotate in borsa, possedendo in media l’1,5% delle borse mondiali.

Ieri, segnava un ennesimo record con un controvalore complessivo di oltre 18.250 miliardi di corone, pari a più di 1.700 miliardi di dollari. Nel primo trimestre di quest’anno, segnò il record in valore assoluto per il rendimento: 1.210 miliardi di corone (113 miliardi di dollari). Grazie anche al cambio debole, il valore degli investimenti all’estero sale ancora più velocemente di quanto non facciano già le quotazioni azionarie.

Fondo norvegese ricchezza non solo per pensionati

Considerate che l’intera popolazione norvegese non arriva a 5,5 milioni di abitanti. Questo significa che il fondo ha già accantonato qualcosa come 310 mila dollari per ciascun residente. Se rapportiamo le dimensioni del fondo al numero dei pensionati attuali (circa 1 milione), otteniamo la cifra di 1,7 milioni di dollari pro-capite. Tenete ancora in considerazione che la Norvegia spende in pensioni circa 60 miliardi di dollari all’anno. Dunque, il fondo sovrano avrebbe ad oggi accantonato una cifra pari a quasi trenta volte la spesa annuale in pensioni. Ed esso punta ad essere una integrazione al sistema previdenziale, qualora ve ne fosse bisogno. Finora si è mostrato molto solido, per cui è probabile che il fondo in futuro servirà a garantire ricchezza a tutti i norvegesi, non solo ai pensionati a cui è ufficialmente rivolto.

[email protected] 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
Il suo motto è “Il lettore al centro grazie a una corretta informazione”; ogni suo articolo si pone la finalità di accrescerne le informazioni, affinché possa farsi un'idea dell'argomento trattato in piena autonomia.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

cartelle
Articolo precedente

Nuova scadenza della rottamazione delle cartelle ma già si pensa a una nuova sanatoria

BTp 2031, prima cedola corta questo lunedì
Articolo seguente

BTp 15 luglio 2031, lunedì in pagamento la prima cedola “corta”