Wind Tre ha lanciato sul mercato dei capitali un nuovo prestito obbligazionario miliardario in dollari ed euro. Lo scopo della società controllata da Vimpelcom e da CK Hutchison è quello di rifinanziare il debito esistente a costi più bassi ottimizzando altresì la struttura finanziaria del gruppo telefonico nato dall’unione di Wind e H3G. L’operazione è stata eseguita in quattro tranche tramite una combinazione di titoli in euro a tasso fisso e variabile e titoli in dollari statunitensi a tasso fisso.

 

Wind Tre utilizzerà il ricavato dell’offerta, insieme ai proventi derivanti da un nuovo contratto di finanziamento di 3,4 miliardi di euro per rimborsare l’indebitamento finanziario, rimborsare i finanziamenti infra-gruppo erogati alla stessa da parte della controllata Wind Acquisition Finance e permettere a quest’ultima di rimborsare tutti i titoli senior e senior secured emessi dalla stessa Waf.  L’operazione di rifinanziamento e’ mirata ad ottenere un significativo miglioramento dellastruttura del capitale riducendo i costi relativi agli interessi ed estendendo le scadenze.

 

Obbligazioni Wind Tre

 

Le obbligazioni Wind Tre sono state collocate presso investitori istituzionali e saranno quotate presso la borsa del Lussemburgo dove si potranno trattare per tagli minimi di 200.000 Usd e 100.000 Euro con multipli aggiuntivi di 1.000. Non è previsto al momento la quotazione anche sul mercato EuroTLX e Borsa Italiana. I titoli sono senior secured e andranno a rimborso per intero a scadenza naturale, salvo possibilità di richiamo anticipato secondo le clausole inserite nei rispettivi prospetti informativi. Di seguito le caratteristiche tecniche complete dei bond:

 

Wind Tre 5% 2026 (XS1708417438)

Wind Tre 3,125% 2025 (XS1708450561)

Wind Tre 2,625% 2023 (XS1708450488)

Wind Tre 3M +2,75% 2024 (XS1708450215)

 

Si tratta, si legge in una nota della società, della maggiore emissione high yield in Europa dal 2014. Al 30 giugno scorso, la struttura di debito di Wind Tre comprendeva bond per oltre 10 miliardi di euro complessivi (sia in euro sia in dollari), su varie scadenze tra il 2019 e il 2021; tra le altre poste più significative c’è un ‘term loan’ bancario da 690 milioni e prestiti dagli azionisti per 1,74 miliardi.