C’è stato un tempo non lontano in cui parlare di obbligazioni Monte Paschi implicava necessariamente evocare brutti ricordi nelle menti di tanti risparmiatori. Il salvataggio del 2017 mise in sicurezza i capitali delle famiglie impiegate nel bond subordinato da 1,6 miliardi di euro, ma non impedì le perdite a carico di altri strumenti e di coloro che avevano già disinvestito. Siamo entrati in un’altra fase, tant’è che oggi la banca toscana è protagonista di un risiko senza precedenti per l’effetto domino che sta provocando persino all’infuori dei confini nazionali. Non senza polemiche, essendo ancora in mano al Tesoro per una quota residuale dell’11,7%.
Boom per azioni e bond MPS
A distinguersi in positivo non sono soltanto le azioni, che sono triplicate in borsa in meno di due anni e mezzo. Anche le obbligazioni subordinate di Monte Paschi hanno registrato un boom spettacolare. Alla vigilia dell’ultima ricapitalizzazione da 2,5 miliardi, di cui 1,6 a carico dei contribuenti, erano sprofondate a prezzi stracciati. Era l’estate del 2022 e la quotazione del bond Tier 2 con scadenza 23 luglio 2029 (ISIN: XS2031926731) valeva esattamente 50 centesimi. La metà del suo valore nominale, a fronte di una cedola del 10,50%.
Praticamente, in quei giorni un investitore si prendeva il titolo per 50.000 euro contro i 100.000 euro nominali. In cambio, riceveva interessi annuali per 10.500 euro lordi. Il rendimento cedolare risultava schizzato fin sopra il 20%, mentre il rendimento alla scadenza superava persino il 30%. Il mercato aveva paura di rimetterci le penne con un nuovo crac, che avrebbe portato all’azzeramento almeno delle obbligazioni subordinate emesse dal Monte Paschi.
Rendimento netto a tre cifre in pochi anni
Pochi mesi prima, Luigi Lovaglio era stato nominato amministratore delegato.
Nessuno avrebbe immaginato che di lì a poco la banca avrebbe svoltato. I bilanci sono tornati in attivo, complice il rialzo dei tassi di interesse. Agli azionisti è stato persino distribuito un utile di 85 centesimi per azione nel maggio scorso, mentre i crediti deteriorati non impensieriscono più, essendo stati cartolarizzati. Una rinascita che ha spinto in alto le quotazioni del suddetto bond fino al valore di 125 di queste ultime sedute. Un boom del 150% dai minimi di neppure tre anni fa.
In questo frangente, l’investitore ha incassato e maturato cedole per circa 21.400 euro al netto dell’imposta su un lotto minimo di 100.000 euro. Se oggi rivendesse le obbligazioni Monte Paschi, realizzerebbe una plusvalenza netta di oltre 55.000 euro. In totale, circa 77.000 euro per un rendimento superiore al 150%. E’ il premio incassato per avere creduto a un investimento molto rischioso quando tutti se la davano a gambe. Non è stato un pasto gratis. Se qualcosa fosse andato storto in questi anni, il capitale sarebbe andato verosimilmente perduto anche totalmente.
Obbligazioni Monte Paschi a basso rendimento oggi
Pensate che oggi queste obbligazioni di Monte Paschi della durata residua di 4 anni offrono un rendimento del 3,80%. Il premio rispetto ai titoli di stato è inferiore ai 140 punti base o 1,40%. Pochissimo, considerato che parliamo di un titolo subordinato, in sé più rischioso delle emissioni senior.
E rispetto a tre anni fa ci troviamo in condizioni di mercato più restrittive. Allora, i tassi di interesse stavano appena salendo e pur sempre si aggiravano attorno allo zero, mentre oggi stanno scendendo e restano al 2%.
Ma che state a dire le subordinate sono diventate azioni