Obbligazioni in yuan, è ora di puntare sulla Cina

Sempre più investitori si stanno orientando verso la valuta cinese. I bond della Industrial & Commercial Bank e Agricultural Bank rendono bene e sono sicuri
10 anni fa
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Con l’Europa impantanata da anni nei sui problemi di debito e con una crescita economica che sembra diventata un miraggio, la domanda che spesso un investitore si pone è “come investire i propri risparmi”. Sul mercato obbligazionario stanno proliferando le emissioni in yuan che, a parità di rischio rispetto ai bond in euro, offrono ritorni decisamente più interessanti. L’asse delle transazioni finanziarie, poi, si sta gradualmente spostando a Est, verso Pechino, che punta a diventare centro di interscambio finanziario e commerciale mondiale.

Ne sa qualcosa la Gran Bretagna che intende emettere titoli di stato in valuta cinese. Del resto la Cina è ormai la seconda potenza economica del pianeta e poco ci manca a diventare la prima. Difficile, quindi, immaginare che la sua moneta possa indebolirsi nel tempo, anzi, tenderà a rafforzarsi, come dimostrato durante la crisi economica di questi ultimi anni.   Bond Industrial & Commercial Bank of China e Agricultural Bank of China   Fra le obbligazioni in yuan negoziabili senza troppe difficoltà sui mercati obbligazionari, segnaliamo quelle recentemente emesse dalla Industrial & Commercial Bank of China (ICBC), una delle quattro più grandi banche cinesi (insieme a Agricultural Bank of China, China Construction Bank e Bank of China) e quotata sia alla borsa di Shangai che a quella di Hong Kong. L’istituto di credito, presente anche a Milano con una filiale, ha da poco collocato sul mercato un prestito obbligazionario da 3,3 miliardi di yuan (CNY) suddiviso in due tranches. La prima tranche, quella più corposa, ha durata triennale e offre una cedola fissa del 3,50% pagabile su base semestrale (SG6SI6000004), mentre la seconda, più piccola, scadrà nel 2021 e offre una cedola fissa del 3,95% su base semestrale (SG6SI8000002). Entrambe le obbligazioni sono negoziabili presso la borsa di Singapore e allo Stock Exchange di Taiwan, oltre che OTC (over the market) per importi minimi di 1 milione di yuan (circa 128.000 euro) e godono di rating A presso l’agenzia Standard & Poor’s.
Sempre con le stesse caratteristiche di affidabilità, ma con importi negoziabili più bassi, ci sono i bond della Agricultural Bank of China, da poco sul mercato con una emissione da 200.000 yuan. Anche queste obbligazioni bancarie (XS1117906807) godono di rating A presso S&P, offrono una cedola fissa del 3,7% fino al 2019, e possono essere negoziate per tagli minimi di 500.000 yuan.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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