Nuova rottamazione delle cartelle per 250.000 contribuenti, ecco come pagare

Ecco come funziona adesso e come pagare la nuova rottamazione cartelle per i 250.000 che hanno deciso di aderire di nuovo ala quater.
1 mese fa
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come pagare rottamazione cartelle
Foto © Pixabay

Quando si parla di cartelle esattoriali, condoni, rottamazioni e simili, a molti contribuenti viene il mal di testa. Le misure e le politiche adottate negli ultimi anni in materia sono talmente numerose che orientarsi diventa un vero e proprio esercizio azzardato.

Eppure, esistono diverse opportunità che andrebbero sfruttate per mettersi finalmente in regola con i propri debiti. Da pochi giorni è scaduta la rottamazione quater, o meglio, la riapertura dei termini della rottamazione quater. Una scadenza che ha registrato numeri interessanti per due motivi distinti.

Da un lato, sembrano numerosi coloro che hanno aderito adesso, perché precedentemente decaduti. Dall’altro, molti altri non hanno colto l’occasione: erano decaduti e tali sono rimasti.

Analizziamo questi numeri e vediamo come pagare oggi la rottamazione delle cartelle.

Nuova rottamazione delle cartelle per 250.000 contribuenti, ecco come pagare

Perché si è deciso di riproporre una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Il fatto saliente è che, come accade spesso con le rottamazioni, molti contribuenti prima aderiscono e poi – per scelta, per dimenticanza o per difficoltà economiche – decadono.

Decadere dalla rottamazione significa perdere il diritto a usufruire della sanatoria ottenuta tramite la presentazione della domanda.

Questa dinamica si è verificata con tutte le sanatorie e tutte le rottamazioni, a partire da quella introdotta anni fa dal governo Renzi. Non ha fatto eccezione la rottamazione quater, lanciata nel 2023 e ancora attiva per chi ha continuato a onorare le rate. È stata inoltre riaperta per i decaduti che, entro il 30 aprile scorso, hanno presentato domanda di riammissione.

La decadenza dalla rottamazione è stata un evento comune, anche perché bastava saltare una sola rata per essere esclusi.

Era previsto un margine di tolleranza di 5 giorni lavorativi dalla scadenza, ma chi lo superava decadeva. In questi casi, tutte le rate già versate diventano semplici acconti sul debito complessivo, che torna al valore lordo, comprensivo di interessi, sanzioni e aggio di riscossione.

Secondo le stime, circa 500.000 contribuenti avevano presentato domanda per la rottamazione quater, ma poi sono decaduti dopo aver pagato solo alcune delle prime 7 rate (a partire da quella di ottobre 2023), o addirittura non hanno pagato nemmeno la prima.

Ecco i beneficiari della riattivazione della rottamazione quater

Ora che è scaduto anche il termine per quello che, a tutti gli effetti, può essere definito un autentico ripescaggio, possiamo già trarre alcune conclusioni. Circa la metà dei potenziali beneficiari della riapertura ha aderito nuovamente: su 500.000 decaduti, 250.000 contribuenti hanno presentato una nuova istanza.

È importante sottolineare che potevano essere riammessi alla rottamazione quater solo i contribuenti decaduti entro il 31 dicembre 2024. Restano dunque altri 250.000 contribuenti che, pur avendone diritto, hanno scelto di non sfruttare questa seconda occasione offerta dallo Stato. Un’occasione pensata per aiutarli ma anche per recuperare crediti e ridurre il portafoglio insoluti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Come pagare la nuova rottamazione delle cartelle

Tralasciando chi non ha aderito e che ora dovrà far fronte a tutti i debiti, comprensivi di sanzioni, interessi e diritti di riscossione – con il concreto rischio di pignoramenti, ipoteche e fermi amministrativi – cosa accade invece a chi è stato riammesso?

Secondo le istruzioni legate alla nuova domanda di riammissione, chi ha aderito riceverà, entro il 30 giugno, una comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

Si tratta della classica comunicazione delle somme dovute, con allegati i moduli PagoPA necessari per effettuare il pagamento.

Durante la compilazione del modulo, era richiesto di specificare il numero di rate con cui si intendeva saldare il debito pregresso, cioè tutte le rate saltate fino a febbraio 2025. Il numero massimo di rate era pari a 10.

La prima scadenza da rispettare sarà il 31 luglio, con i consueti 5 giorni di tolleranza. Il piano proseguirà seguendo il calendario originale della dilazione da 16 rate: dopo il 31 luglio, le successive rate saranno il 30 novembre 2025, e poi a seguire ogni febbraio, maggio, luglio e novembre degli anni 2026 e 2027, per un totale di 10 rate di pari importo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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