Ennesimo colpo di scena per il sempre più intricato risiko bancario italiano. Mediobanca ha annullato la convocazione per l’assemblea dei soci di oggi, rinviandola al 25 settembre. Essa era stata prevista per decidere sull’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) sul 100% delle azioni di Banca Generali. La decisione è stata assunta per consentire a Generali di inviare le proprie valutazioni in merito all’operazione. Il Consiglio di Amministrazione non è stato unanime. Sabrina Pucci e Sandro Panizza, entrambi esponenti di Delfin, hanno votato l’una astenendosi e l’altro contro.
Caltagirone contro Nagel
All’inizio di giugno la richiesta di rinvio dell’assemblea Mediobanca era arrivata da Francesco Gaetano Caltagirone, che lamentava la carenza di informazioni sull’offerta. L’imprenditore romano è contrario.
Egli punta a controllare Piazzetta Cuccia attraverso l’OPS lanciata da Monte Paschi di cui è socio insieme alla stessa Delfin. L’ok degli azionisti si rende necessario proprio per il fatto che la banca sia sotto “passivity rule“, cioè non può mettere in atto azioni tese a scoraggiare in qualche modo l’offerta di cui è oggetto.
In un primo momento, il CEO Alberto Nagel aveva risposto picche a Caltagirone. Ma sul finire della scorsa settimana ha cambiato idea e non certo per andare incontro al socio “ribelle”. In vista dell’assemblea di Mediobanca prevista inizialmente per oggi si era prenotato circa l’80% del capitale, un’affluenza record per Piazzetta Cuccia. Delfin da sola detiene il 19,81% e nelle ultime settimane Caltagirone avrebbe aumentato la sua quota da poco più del 7% al 10%. Si era diffusa voce che Benetton con il suo 2,2% si sarebbe astenuto. Le astensioni equivalgono al voto contrario. Inoltre, Unicredit è appena entrata nel capitale con una quota dell’1,9%.
OPS su Banca Generali a rischio bocciatura
Considerate anche le casse Enpam ed Enasarco, ci sarebbe stata la seria possibilità che oggi l’OPS fosse bocciata dall’assemblea di Mediobanca. Da cui la necessità per Nagel di rinviarla a settembre. I termini dell’OPS, precisa il comunicato, restano intatti. L’operazione è attesa concludersi sempre tra settembre e ottobre di quest’anno. Generali invierà nel frattempo le proprie comunicazioni, attese particolarmente dagli azionisti che sono soci in entrambe le società. Monte Paschi già a luglio dovrebbe iniziare la sua offerta, per cui è probabile che l’assemblea di Mediobanca non si faccia più se per il 25 settembre già fossero venuti meno i presupposti per la “passivity rule”.
Sarà importante capire la reazione della borsa. Al venerdì scorso l’OPS di Monte Paschi su Mediobanca era valutata dal mercato a sconto del 7,5%. A quelle condizioni, gli azionisti di Piazzetta Cuccia non avrebbero avuto alcuno stimolo per cedere i titoli a Siena. Luigi Lovaglio avrebbe dovuto mettere sul piatto altri 1,2 miliardi per almeno pareggiare le valutazioni del mercato. Alle primissime battute di questa mattina, il titolo MPS è in rialzo dell’1,30% e il titolo Mediobanca dello 0,10%. Già lo sconto si sarebbe ridotto al 6,3% o poco più di 1 miliardo.
Assemblea di Mediobanca rinviata ad indagine in corso su MPS
La vicenda s’ingarbuglia ogni giorno di più. Settimana scorsa, la Procura di Milano ha aperto un’indagine sulla cessione del 15% di MPS da parte del Tesoro nel novembre scorso. I fari si sono accesi sul presunto coordinamento degli acquisti da parte di Caltagirone, Delfin, Banco BPM e Anima tramite Banca Akros, controllata proprio da Banco BPM. Nagel spera in cuor suo che i giudici facciano saltare in estate la scalata su Mediobanca. L’OPS su Banca Generali è finora la strategia messa in atto per evitare che i soci oppositori si ritrovino a controllare Generali tramite Siena e con il benestare del governo Meloni.