Che il nostro governo non goda più del consenso di un tempo in patria è cosa risaputa, ma che anche i leader mondiali avessero deciso di prendere le distanze non era ancora noto. Emmanuel Macron ha deciso di partecipare a un vertice cruciale a Berlino per discutere il sostegno occidentale all’Ucraina, ma ha lasciato fuori dai giochi uno dei partner fondamentali dell’Unione europea: l’Italia. L’incontro, organizzato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha visto la presenza anche del premier britannico Keir Starmer, a conferma di una volontà di rafforzare l’asse franco-tedesco con il Regno Unito, relegando Roma a un ruolo marginale in un momento diplomatico chiave.
Il gesto di Macron appare tutt’altro che casuale e rischia di compromettere l’unità europea in un frangente in cui il fronte occidentale avrebbe bisogno di compattezza.
La scelta di escludere l’Italia da un simile summit rappresenta un affronto non solo formale, ma anche politico. In gioco c’è la costruzione di una leadership europea attorno al conflitto ucraino, e l’assenza di Giorgia Meloni o di un suo rappresentante al tavolo suona come un segnale inequivocabile: Parigi e Berlino intendono decidere da sole le strategie principali. L’Italia, pur avendo sostenuto militarmente e politicamente Kiev sin dall’inizio della guerra, sembra essere considerata ora un interlocutore secondario o non del tutto allineato con le scelte di Francia e Germania.
Macron snobba l’Italia: una frattura nel fronte europeo
L’esclusione italiana non è stata spiegata ufficialmente dai partecipanti al vertice, ma i segnali sono evidenti. Emmanuel Macron sta cercando di rafforzare la sua immagine di leader europeo, anche in vista delle difficili elezioni legislative francesi e della minaccia crescente rappresentata dalle forze populiste.
In questa logica, costruire un asse solido con Berlino e Londra potrebbe apparire una mossa tattica per consolidare la propria posizione, relegando invece a un ruolo marginale paesi come l’Italia, ritenuti forse meno affidabili o meno determinanti nell’indirizzo della politica estera comune.
La frattura diplomatica è tanto più significativa in quanto arriva in un momento delicato per l’Unione europea, impegnata nella gestione della guerra in Ucraina, nella crisi energetica e nella ridefinizione degli equilibri geopolitici globali. Se fino a poco tempo fa l’Italia veniva coinvolta nei principali tavoli decisionali, ora la sua esclusione rappresenta una netta inversione di tendenza. La mancanza di una posizione ufficiale da parte del governo italiano sulla mancata partecipazione al summit rischia inoltre di rafforzare la percezione di un Paese isolato o poco incisivo nelle dinamiche diplomatiche.
Va sottolineato che Emmanuel Macron ha voluto questo incontro a Berlino proprio per ribadire l’asse storico tra Francia e Germania, ritenuto il motore dell’Unione. La presenza del premier britannico, in una fase in cui il Regno Unito cerca di ridefinire il proprio ruolo internazionale post-Brexit, rappresenta un’ulteriore apertura verso nuove alleanze strategiche. Tutto ciò a scapito dell’Italia, che pur mantenendo un atteggiamento favorevole a Kiev, sembra pagare lo scotto di alcune posizioni politiche considerate ambigue o eccessivamente nazionali.
Una strategia europea che esclude Roma
Il fatto che Macron snobba l’Italia potrebbe avere conseguenze a medio termine sull’equilibrio interno all’Unione. L’Italia ha sempre rivendicato un ruolo da protagonista nei dossier più rilevanti, dalla sicurezza alla gestione dei flussi migratori, passando per la politica energetica e la difesa comune. Tuttavia, il mancato coinvolgimento in un vertice di questo peso indica che il nostro Paese è considerato, almeno in questa fase, un attore secondario nelle decisioni fondamentali. Il rischio è che l’Italia si trovi sempre più ai margini, soprattutto se non riuscirà a rispondere con una strategia diplomatica chiara e assertiva.
Inoltre, la scelta di escludere Roma sembra allinearsi con un atteggiamento di crescente freddezza nei confronti del governo italiano, da parte di alcune cancellerie europee. A pesare potrebbe essere anche il profilo ideologico della maggioranza guidata da Giorgia Meloni, che in passato ha avuto posizioni critiche verso l’establishment europeo. Questo potrebbe aver influito sulla percezione della leadership italiana, nonostante gli sforzi compiuti per rassicurare i partner internazionali sulla piena adesione dell’Italia ai valori atlantisti ed europeisti.
Nel contesto dell’aiuto militare a Kiev, l’esclusione dal vertice rischia di ridimensionare anche il peso dell’Italia nelle trattative sul futuro della difesa comune e sui bilanci militari. Se l’Europa sta accelerando verso un sistema più integrato di sicurezza, l’Italia dovrà trovare altri canali per farsi ascoltare, altrimenti rischia di restare ai margini anche sul piano operativo. In questo senso, la scelta di Macron potrebbe rappresentare non solo un incidente diplomatico, ma un vero spartiacque nei rapporti di forza all’interno dell’Unione.
Macron snobba l’Italia: la risposta che Roma dovrebbe dare
Alla luce di quanto accaduto, diventa essenziale che il governo italiano fornisca una risposta politica, se non formale, al gesto di Parigi e Berlino. Il silenzio potrebbe essere interpretato come accettazione o debolezza. Una reazione istituzionale, anche sotto forma di presa di posizione pubblica o convocazione di vertici bilaterali alternativi, servirebbe a rilanciare l’immagine dell’Italia come partner imprescindibile nel panorama europeo.
In gioco non c’è solo l’orgoglio nazionale, ma la capacità di influenzare le grandi scelte del continente.
L’Italia, infatti, non può permettersi di restare in disparte in una fase storica tanto cruciale. I prossimi mesi saranno determinanti per la costruzione di una nuova architettura di sicurezza europea, per la definizione delle politiche industriali e per la transizione ecologica. In tutte queste sfide, l’Italia deve rivendicare un posto alla pari con gli altri grandi. Se Macron snobba l’Italia oggi, spetta a Roma dimostrare di avere ancora la forza diplomatica e politica per contare davvero.
Riassumendo.
- Macron esclude l’Italia da un vertice chiave su Kiev con Scholz e Starmer.
- Il gesto appare come un segnale politico che isola Roma dall’asse europeo principale.
- Il governo italiano rischia di perdere peso diplomatico se non reagisce con fermezza.
meglio soli che male accompagnati