Il settore della vela in Italia dimostra di essere molto più di una passione sportiva: è un comparto economico in pieno sviluppo. Secondo i dati più recenti, il valore generato da tutte le attività collegate alla vela nel nostro Paese ha superato i 339 milioni di euro nel solo 2024. Un dato che conferma la crescita continua di un ecosistema capace di unire sport, formazione, turismo e sensibilizzazione ambientale.
La stima comprende l’intero indotto legato alla pratica e alla promozione della vela: dalle manifestazioni sportive alle scuole di avviamento, passando per il turismo nautico e le iniziative educative. A spiccare è il valore prodotto direttamente dall’attività velica in senso stretto, che contribuisce per oltre 212 milioni di euro.
A questi si sommano i ricavi indiretti e indotti, per un totale che testimonia l’impatto strutturale dell’intero comparto.
Un sistema che integra sport, educazione e ambiente
L’analisi evidenzia come il sistema vela abbia ormai assunto una funzione trasversale. I circoli nautici e le scuole federali non sono solo centri di formazione tecnica, ma anche luoghi di inclusione e cultura del mare. In particolare, i progetti educativi coinvolgono ogni anno migliaia di studenti, contribuendo alla diffusione dei valori legati al rispetto dell’ambiente marino e alla sostenibilità.
Nel 2024 sono stati oltre 36.000 i ragazzi coinvolti nei programmi scolastici a tema vela. La formazione si estende anche agli adulti, con corsi dedicati alla sicurezza in mare e all’uso responsabile delle risorse marine. L’attenzione alle tematiche ambientali è infatti un tratto distintivo delle iniziative più recenti, che puntano a rendere ogni evento sportivo un’occasione per sensibilizzare sul cambiamento climatico e sull’equilibrio degli ecosistemi marini.
Vela, il turismo nautico e le ricadute territoriali
Altro asse strategico è rappresentato dal turismo nautico, che vede nella vela uno dei principali driver di attrazione. Le regate internazionali e le manifestazioni locali contribuiscono a generare flussi turistici importanti, con evidenti benefici per le economie costiere. Alberghi, ristoranti, trasporti e servizi nautici ricevono un impulso significativo durante i periodi di gara o in occasione di grandi eventi legati alla vela.
In località come Genova, Trieste, Napoli e Palermo si registrano picchi stagionali di presenze proprio in coincidenza con i principali appuntamenti velici. La capacità di creare valore diffuso, anche in termini di occupazione e sviluppo delle competenze, rende il settore uno dei più promettenti all’interno del panorama sportivo nazionale. Non si tratta soltanto di grandi nomi o atleti professionisti, ma di un’intera filiera che coinvolge istruttori, tecnici, costruttori di imbarcazioni, artigiani e addetti ai servizi.
Vela, una leva per il futuro del mare italiano
La forza della vela in Italia sta nella sua struttura capillare: oltre 700 circoli affiliati, decine di migliaia di tesserati, un’offerta formativa che spazia dal livello base alla preparazione agonistica di alto livello. Il comparto si presenta oggi come un vero laboratorio di innovazione sociale, economica e ambientale. Investire nella vela non significa soltanto sostenere uno sport, ma contribuire a un modello di sviluppo che unisce rispetto per la natura, crescita economica e cultura marittima.
In un contesto in cui la blue economy assume un ruolo centrale nelle strategie europee, il sistema vela italiano dimostra di avere tutte le carte in regola per continuare a espandersi e attrarre nuove risorse.
I punti chiave.
- Il settore della vela in Italia ha generato oltre 339 milioni di euro nel 2024.
- Coinvolti oltre 36.000 studenti in progetti educativi e ambientali.
- Regate e scuole nautiche trainano turismo e occupazione nelle aree costiere.