La strategia principale per sconfiggere il lavoro povero e il taglio del cuneo fiscale, vero punto critico del nuovo Decreto Lavoro. La riduzione fino a 9 miliardi di tasse passerà, come ha spiegato il Viceministro Maria Teresa Bellucci, attraverso un programma che prevede un taglio del cuneo fiscale anche sopra i 35mila euro fino a cinque punti, in cinque anni. Ecco tutte le misure previste.

Corsi di formazione al posto del reddito di cittadinanza

L’assenza del Rdc a partire da agosto potrà essere colmata con la partecipazione a corsi di formazione specifici, che permetteranno a chi si attiva di recepire un sussidio pari a 350 euro.

Il contributo è previsto anche per un intero nucleo famigliare: se, ad esempio, è composto da quattro maggiorenni e tutti frequentano i corsi, in famiglia entrano in totale 1400 euro (350 euro per quattro).

La nota positiva, che dovrebbe compensare la riduzione del sussidio, è rappresentata dalla possibilità di specializzarsi per rendersi appetibili sul mercato. Il problema ora sta tutto nella reale fattibilità dell’attivazione di questi corsi in tutte le regioni. Il rischio è che ormai sia troppo tardi e ad agosto non manca poi tanto.

Buonuscita da 500 euro e incentivi sulla retribuzione: le misura contro il precariato

Come ha fatto notare il Presidente Mattarella, il precariato stride con la crescita ed è quindi necessario arginarlo in maniera convinta e in tempi rapidi.

La risposta del governo si articola nei seguenti punti principali:

  • Un voucher di buonuscita di 500 euro in welfare per i contratti a 24 mesi non trasformati in indeterminati alla fine del rapporto.
  • Incentivi pari al 60% della retribuzione lorda per chi assume Neet
  • Assunzione di precettori stabili di Adi e Sda
  • Incentivi per imprese del terziario e per le agenzie provate che assumono disabili

Liberalizzazione di contratti a termine e voucher

Il Viceministro difende i contratti a termine dalle numerose critiche piovute.

La liberalizzazione viene vista come un’estensione del contratto a termine, ma la Bellucci precisa che il massimo è a 24 mesi, con i primi 12 privi di causali, inserite invece nei successivi 12 con rimando alla contrattazione nazionale e aziendale.

Tornano i voucher, riproposti in settori a rischio come turismo, agricoltura ed eventi. Snelliti da una rigidità normativa che ne aveva decretato l’abbandono nel 2017, saranno utili per legalizzare, senza trafile burocratiche e costi ulteriori, anche lavori occasionali di uno o due giorni, o rapporti di lavoro dalla durata particolarmente breve.

Alle misure messe in atto bisogna però mettere a confronto i rischi: c’è abbastanza spazio fiscale per ulteriori tagli del cuneo fiscale? La scelta di non stabilire un salario minimo non livella verso il basso le retribuzioni? Considerando occupabili tutti quelli che non hanno minori, disabili e over 60 a carico, si rischia di lasciare senza sussidio alcune categorie, come ad esempio i senza dimora, al momento precettori del reddito di cittadinanza?

Le risposte del governo ci sono, sempre per voce del Viceministro: per lo spazio fiscale sono ancora possibili ulteriori manovre (anche se dopo la mazzata su accise e Superbonus viene difficile trovare altri spiragli senza generare pesanti malcontenti), il taglio del cuneo fiscale e la contrattazione nazionale dovrebbero garantire salari minimi dignitosi e poi per quei fragili, come i senza dimora, sono previsti interventi ad hoc in ambito di servizi socio-sanitari.