IMU residenti all’estero: regole, scadenze e modalità di pagamento nel 2025

Chi vive all’estero ma possiede immobili in Italia deve seguire regole precise per il pagamento dell’IMU 2025.
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4 settimane fa
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Foto © Investireoggi

Con l’approssimarsi della data del 16 giugno 2025, termine previsto per il versamento dell’acconto IMU, è utile richiamare l’attenzione sulle specifiche modalità previste per coloro che risiedono all’estero fuori dai confini nazionali ma possiedono immobili in Italia.

Questi soggetti, pur non vivendo stabilmente sul territorio italiano, sono tenuti al rispetto degli obblighi fiscali legati alla proprietà immobiliare, a partire proprio dall’Imposta Municipale Unica.

Cosa prevede l’IMU e a chi si applica

L’IMU rappresenta un tributo patrimoniale che coinvolge i titolari di diritti reali su immobili situati in Italia. Il prelievo fiscale non grava solo sui proprietari, ma anche su chi detiene diritti come usufrutto, enfiteusi o abitazione.

Vengono, invece, esclusi dal pagamento gli inquilini o chi usufruisce del bene tramite comodato d’uso, poiché non detentori di un titolo reale sull’immobile.

Anche se l’immobile è locato a terzi, l’onere dell’IMU resta in capo al proprietario o al titolare del diritto reale. Questo principio non cambia nel caso in cui il titolare risieda all’estero.

Obblighi fiscali per i cittadini italiani all’estero

Il tema dell’IMU per residenti all’estero merita particolare attenzione. I contribuenti che vivono stabilmente fuori dall’Italia ma risultano proprietari di uno o più immobili nel territorio nazionale sono soggetti a tutte le disposizioni ordinarie previste per il tributo. La distanza fisica non esonera, dunque, dal rispetto delle scadenze fiscali.

Tuttavia, le modalità operative per il pagamento possono risultare più complesse, soprattutto in assenza di accesso diretto agli strumenti più diffusi sul suolo italiano, come il Modello F24.

Il bonifico bancario: un’alternativa per pagare l’IMU dall’estero

Per agevolare il versamento dell’IMU da parte dei contribuenti esteri, è possibile ricorrere al bonifico bancario.

Questa modalità rappresenta una soluzione efficace nei casi in cui non sia praticabile l’utilizzo del Modello F24, per esempio per difficoltà tecniche o logistiche.

Il bonifico deve essere indirizzato direttamente al Comune in cui sono ubicati gli immobili. Poiché l’IMU è un’imposta gestita a livello locale, ogni Comune dispone di un proprio IBAN, motivo per cui è fondamentale consultare preventivamente il sito web istituzionale o contattare l’ufficio tributi competente per ottenere le coordinate corrette. In caso di immobili in più comuni occorre fare un bonifico distinto per ciascuno dei comuni coinvolti.

Come compilare la causale del bonifico IMU

Un elemento fondamentale per la corretta attribuzione del pagamento è la compilazione della causale. Questa deve contenere informazioni precise, analoghe a quelle previste nel modello F24. In particolare, devono essere indicati:

  • il codice fiscale del soggetto passivo d’imposta;
  • il codice catastale del Comune in cui si trovano gli immobili (è visionabile dalla visura catastale);
  • il numero degli immobili per cui si effettua il pagamento;
  • l’anno di riferimento del tributo (ad esempio, “2025”);
  • la dicitura “acconto IMU” oppure “saldo IMU” in base alla tipologia di versamento;
  • il codice tributo IMU relativo alla tipologia di immobile (es. 3912 per abitazioni principali di lusso);
  • la dicitura “Ravvedimento” se si tratta di un pagamento in ritardo.

Un esempio pratico di causale potrebbe essere:

  • “Acconto IMU 2025 – Codice Comune B963 (Caserta) – N. Immobili 1 – Codice Tributo 3912”.

Quando è necessario un doppio bonifico (Comune e Stato)

Nel caso in cui l’immobile soggetto ad IMU rientri nella categoria catastale D (spesso legata a capannoni, fabbricati industriali o commerciali), è prevista una doppia imputazione del tributo. Una parte dell’imposta, infatti, è destinata al Comune, mentre un’altra è versata direttamente allo Stato.

In queste situazioni, il contribuente residente all’estero deve effettuare due distinti bonifici:

  • Bonifico a favore del Comune, utilizzando l’IBAN locale;
  • Bonifico a favore dello Stato, attraverso l’IBAN nazionale fornito dalla Banca d’Italia. IBAN: IT02G0100003245348006108000 – Codice BIC: BITAITRRENT.

La causale dovrà sempre rispettare la struttura descritta in precedenza, adattandola alla quota statale.

Pagare l’IMU dall’estero: comunicazione con il Comune

Per garantire la tracciabilità e una corretta contabilizzazione del versamento, è buona prassi trasmettere copia della disposizione di bonifico all’ufficio tributi del Comune interessato. Quando possibile, è consigliato l’invio tramite posta elettronica certificata (PEC), che fornisce una maggiore garanzia giuridica.

Questa comunicazione diventa ancora più rilevante in assenza di strumenti digitali di controllo da parte del contribuente all’estero e aiuta a evitare errori o contestazioni future.

Considerazioni finali e raccomandazioni operative

L’IMU per i residenti all’estero segue, dunque, nella sostanza, le medesime regole previste per chi risiede in Italia. Tuttavia, per chi vive stabilmente fuori dal Paese, la gestione del tributo può comportare alcune difficoltà pratiche, che è possibile superare con una corretta pianificazione e conoscenza delle procedure.

È essenziale:

  • consultare in tempo utile il sito del proprio Comune o contattare l’ufficio tributi per ottenere l’IBAN aggiornato;
  • utilizzare causali dettagliate e conformi ai requisiti;
  • in caso di immobili della categoria D, non dimenticare il versamento separato allo Stato;
  • inviare sempre la documentazione di pagamento come forma di tracciamento.

Seguendo queste indicazioni, anche i contribuenti italiani all’estero possono adempiere agli obblighi fiscali senza incorrere in sanzioni o ritardi, garantendo piena conformità alla normativa vigente.

Riassumendo

  • L’IMU è dovuta anche dai proprietari residenti all’estero con immobili in Italia.
  • Il pagamento dall’estero può avvenire tramite bonifico bancario al Comune competente.
  • La causale del bonifico deve includere dati fiscali, codice tributo e anno d’imposta.
  • Per immobili categoria D, serve un doppio bonifico: Comune e Stato.
  • L’IBAN comunale va richiesto all’ufficio tributi o trovato online.
  • È consigliato inviare copia del bonifico al Comune via PEC.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

2 Comments

  1. Sicuramente questa domanda vi è stata fatta perché io personalmente dopo 40 anni di sacrifici che o fatto di lavoro e fare una casa ad un tratto a 49 anni decido che è ora di cambiare me ne vado all’estero il motivo che quando vado a pagare imu la mia e raddoppiata cioè quello che a fatti i sacrifici una vita la fatto il comune a fatto in culo ad alzarsi la mattina ad andare a lavorare a fatto in culo a costruire la casa tutte le risposte che mi anno dato non mi anno convinto sempre io ho fattoin c.. per costruirmi una casa le chiedo scusa ma quando si parla di imu non riesco a stare calmo

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