Con l’avvicinarsi del 16 giugno 2025, data fissata per il pagamento dell’acconto dell’Imposta Municipale Propria (IMU), i contribuenti devono prestare massima attenzione alla corretta compilazione del Modello F24. Tra gli aspetti più delicati c’è la corretta selezione dei codici tributo IMU, fondamentali per indirizzare l’importo dovuto verso la tipologia di immobile pertinente.
Il ruolo del Modello F24 nei pagamenti IMU
Il Modello F24 rappresenta il canale principale attraverso cui viene effettuato il pagamento dell’IMU. La normativa vigente prevede che il versamento venga effettuato in modalità telematica, obbligatoria. Tuttavia, per i soggetti privi di partita IVA, rimane la possibilità di presentare il modello anche in formato cartaceo presso gli sportelli bancari o postali.
Tale modalità è valida solo se il contribuente non intende utilizzare crediti in compensazione.
In alternativa, chi non possiede partita IVA può effettuare il versamento anche attraverso bollettino postale, ma questa opzione è soggetta alle stesse limitazioni: nessuna possibilità di compensare crediti.
Perché i codici tributo IMU sono così importanti
Ogni versamento effettuato con l’F24 (ma anche con bollettino) deve includere un codice tributo specifico che identifica il tipo di immobile per cui si paga l’imposta. I codici tributo IMU non sono intercambiabili e l’utilizzo di un codice errato può comportare l’attribuzione del pagamento a una categoria sbagliata, con conseguenti problemi fiscali.
Questi codici permettono, infatti, di riconoscere la natura del bene immobile e, per alcuni di essi, l’ente destinatario dell’imposta (comune o Stato). Il corretto inserimento del codice tributo è quindi imprescindibile per assicurare la corretta imputazione della somma versata.
I codici tributo per l’acconto IMU 2025
Per l’anno d’imposta 2025, i codici tributo IMU da inserire nel Modello F24 non variano rispetto agli anni passati.
Sono diversi in base alla destinazione d’uso e alla classificazione catastale dell’immobile. Di seguito, una panoramica dei codici principali:
- 3912 – Utilizzato per le abitazioni principali classificate come di lusso e le relative pertinenze, rientranti nelle categorie catastali A1, A8 e A9.
- 3914 – Indica il pagamento relativo ai terreni agricoli o non edificabili.
- 3916 – Si applica alle aree edificabili, ossia quei terreni che hanno acquisito potenzialità edificatoria in base agli strumenti urbanistici comunali.
- 3918 – Riguarda tutti gli altri fabbricati non riconducibili ad abitazioni principali di lusso o immobili produttivi del gruppo D.
- 3925 – È destinato agli immobili produttivi appartenenti al gruppo catastale D, per la quota dell’imposta dovuta allo Stato.
- 3930 – Si riferisce alla medesima tipologia di immobili del codice 3925, ma per la parte del tributo riservata al comune.
L’utilizzo corretto di questi codici tributo IMU consente di evitare errori che potrebbero compromettere la validità del pagamento o richiedere successivi interventi correttivi.
Esenzione per abitazioni principali non di lusso
Un’importante distinzione da tenere presente è quella tra abitazioni principali e abitazioni principali di lusso. Le prime, purché non rientranti nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9, sono esenti dal pagamento dell’IMU. Di conseguenza, non è necessario compilare alcun Modello F24 per queste unità immobiliari.
Il codice tributo 3912 è, dunque, riservato esclusivamente agli immobili che, pur essendo adibiti a residenza principale, sono classificati come immobili di pregio.
Immobili produttivi e suddivisione del tributo
Nel caso di fabbricati ad uso produttivo, appartenenti alla categoria catastale D, è prevista una ripartizione del tributo tra lo Stato e il Comune. Da qui nasce la necessità di impiegare due diversi codici tributo: il 3925, per la quota destinata allo Stato, e il 3930, per quella destinata al Comune.
Questo meccanismo consente una distribuzione equa delle risorse fiscali tra i livelli di governo centrali e locali.
Pagamento in ritardo: ravvedimento operoso e codici tributo IMU
In situazioni di mancato o tardivo versamento, è possibile sanare la propria posizione attraverso l’istituto del ravvedimento operoso. In questo caso, il contribuente è tenuto a versare, oltre all’imposta dovuta, anche sanzioni e interessi.
Tuttavia, non si devono utilizzare codici tributo separati. Si continua a impiegare il codice tributo riferito alla categoria dell’immobile, includendo l’importo complessivo (imposta + interessi + sanzioni). Questa semplificazione evita la necessità di frammentare il versamento in più righe e riduce il rischio di errore nella compilazione del modello.
Riassumendo
- L’acconto IMU 2025 va pagata entro il 16 giugno.
- I codici tributo IMU identificano la tipologia di immobile per il corretto pagamento.
- Ogni codice tributo corrisponde a un tipo specifico di immobile.
- Per immobili produttivi D, il tributo si divide tra Stato e Comune.
- Il ravvedimento operoso usa lo stesso codice tributo dell’imposta originaria.